Alla vigilia della finale della Supercoppa italiana, oggi è stata la giornata dedicata alle conferenze stampa dei due tecnici di Inter e Napoli. Durante la mattinata è toccato a Simone Inzaghi mentre, nel pomeriggio, è stato il turno di Walter Mazzarri, tecnico dei partenopei, accompagnato da capitan Di Lorenzo, che ha parlato in vista della sfida di domani contro la squadra che lui stesso ha allenato a cavallo tra il 2013 e 2014. L'allenatore toscano ha esordito parlando della popolarità assunta dal Napoli a livello mondiale negli ultimi anni, reputando la squadra campana come una realtà importante del calcio mondiale da 12-13 anni a questa parte grazie a varie vittorie e la partecipazione ai trofei europei più importanti. Mazzarri ha proseguito il discorso parlando della soddisfazione che prova nell'aver raggiunto traguardi importanti ottenuti in 23 anni di carriera e si sente orgoglioso nell'aver raggiunto per due volte la finale di Supercoppa Italiana, la prima volta nel 2012 quando perse con la Juventus, a Pechino, per 4-2 dopo i tempi supplementari. Mazzarri ha poi definito l'Inter come una squadra straripante e che è conscio di affrontarla nel suo miglior momento possibile ma non si lascia intimorire dal momento nerazzurro, ricordando a tutti che ad affrontarli c'è comunque la squadra campione d'Italia.  Nonostante alcune defezioni il tecnico azzurro è convinto di giocarsela alla pari della formazione di Inzaghi. Nel Napoli infatti mancheranno varie pedine causa infortunio: Cajuste è in dubbio, Zielinski è in buone condizioni ma probabilmente avrà un minutaggio limitato, Demme non si sa se potrà far parte della panchina mentre l'unico sicuro di non esserci è Oliveira. Il nuovo acquisto Hamed Traorè dovrebbe riuscire ad esserci previa mini preparazione fisica per entrare in condizione. Anche Ngonge, appena arrivato dal Verona, potrebbe debuttare durante la finale viste le sue buone condizioni fisiche. Per quanto riguarda Lindstrom, Mazzarri ha concluso il discorso difendendo il calciatore, definendolo motivato e contento anche se ha chiesto tempo poiché, per un calciatore proveniente dall'estero, non è mai semplice ambientarsi.  

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Alessandro "Spillo" Altobelli