inter accordo misa
inter accordo misa

La visibilità, al giorno d'oggi, è tutto. Percepiamo questa come una vera e propria esigenza, fermamente convinti che l'essere più visibile di un nostro concorrente, parente, amico o conoscente possa garantirci dei vantaggi. Falso? Non proprio. Dipende sempre dal contesto in cui operiamo e nella situazione in cui siamo immersi. 

La contemporanea spasmodica ricerca della visibilità in alcuni di questi contesti andrebbe ridimensionata ma, allo stesso tempo, è innegabile che per alcuni, come ad esempio quello in cui opera un brand, visibilità significa potere, ed è allora necessario correre dietro a questa per fare goal prima degli altri. 

Chi ha segnato?

L'Inter. Non una novità di questi tempi, ma in che modo lo ha fatto? Nella giornata di ieri è stato ufficializzato il nuovo accordo che legherà la società nerazzurra al territorio dell'Arabia Saudita, con l'Inter che potrà contare su tutto il supporto necessario da parte del Ministero degli Investimenti dell'Arabia Saudita (MISA) per estendere il proprio business all'interno dei loro confini, avendo ottenuto una licenza che prevede una “libertà” di azione. Il tutto è accaduto quasi in sordina, un po' il modus operandi che si sceglie di intraprendere quando ciò che bolle in pentola fa particolarmente gola. 

I presupposti per una grande riuscita dell'intento ci sono eccome, in quanto entrambe hanno tanto da guadagnare con questa nuova partnership. La volontà dell'Inter è appunto quella di portare visibilità al proprio brand in una parte del mondo già molto vicina ai suoi colori, con ben 5 milioni di supporter sul territorio, un numero destinato a crescere con le iniziative in programma, come l'apertura di varie Inter Academy sul territorio, il supporto allo sviluppo del calcio giovanile e femminile o, ancora, il coinvolgimento delle leggende del club nerazzurro agli eventi locali. Senza dimenticare che essere promotrice di un accordo del genere, insieme a tutto ciò che ne comporterà, potrebbe ovviamente garantire vantaggi a livello economico e gestionale che inevitabilmente poi andranno a riflettersi sul campo, lanciando un grande monito a tutta la concorrenza europea e non solo.  E l'Arabia invece? Perché ha insistito per questo accordo? Il tutto dai sauditi è stato svolto in funzione della Vision 2030, ovvero un programma strategico promosso dal regno dell'Arabia Saudita per limitare la propria dipendenza dal petrolio e diversificare l'economia del paese. E perché appunto non farlo proprio tramite il calcio, una strada che come hanno dimostrato i vari mercati dei calciatori e la disputa della Supercoppa Italiana è già ben avviata e, soprattutto, perché non farlo proprio con l'Inter che gode già di riconoscibilità nel territorio. Semplice, no? Inter e Arabia si sono dunque incastrate come due tasselli di un puzzle, che uniti danno vita ad un'immagine da vedere e scoprire, un po' quello che stavano cercando: farsi vedere

Le parole della dirigenza

inter accordo misa
inter accordo misa

Ogni singola azione che l'Inter effettuerà in questa nuova esperienza porterà con sé sempre dei valori fondamentali, come quelli di stile, tradizione e promozione del Made in Italy, con un utilizzo di questi volto alla contribuzione della crescita dell'Arabia. A ricordarlo è stato Alessandro Antonello - CEO Corporate FC Internazionale Milano - con le seguenti dichiarazioni immediatamente successive alla chiusura della trattativa: “Per noi è una grande soddisfazione essere il primo club di calcio internazionale ad ottenere la licenza del Ministero degli Investimenti, che ci permetterà di collaborare con le aziende locali per portare nel paese la nostra esperienza e le nostre conoscenze. Attraverso questa licenza il nostro Club si impegnerà a creare valore per l'Arabia Saudita, promuovendo il coinvolgimento delle aziende locali nella nostra rete globale”. Seguito a ruota da Javier Zanetti: “Siamo pronti per impegnarci ad esportare nel paese il nostro know-how che va oltre il campo da gioco, toccando anche aspetti sociali e culturali".  

E adesso?

Il messaggio che l'Inter ha mandato è forte e chiaro, con diversi altri club che adesso potrebbero decidere di muoversi nella stessa direzione, potendo contare probabilmente su una sicura apertura dell'Arabia anche ad altri accordi ma, stando al presente, la mossa dell'Inter si incastona in una serie di scelte da parte di Oaktree volte a voler rendere l'Inter una vera e propria potenza su scala mondiale e non solo nell'ambito calcistico. Il progetto è chiaro: Oaktree vuole l'Inter più grande di tutte, vuole l'Inter più visibile di sempre

Notizie correlate
Zielinski, infortunio lieve ma niente Roma. Ecco quando rientra
Consigli Fantacalcio 8 giornata: chi schierare e chi no