Biagio Privitera, in arte Biapri, nella sua vita è riuscito a far coesistere un lavoro di grande impegno e responsabilità come quello del manager con la sua più grande passione: l'Inter. Da anni realizza e pubblica diversi video sul suo canale YouTube (QUI IL LINK), permettendo a chi non può recarsi allo stadio di vivere comunque le emozioni del tifo, quello genuino, vero e pulito. Lo abbiamo intervistato. Ecco cosa ci ha raccontato in questa lunga chiacchierata. Chi è Biapri e come è nato il suo rapporto col web? "Sono sempre stato abbastanza "digitale" nonostante la mia età (ho compiuto 65 anni quest'anno). Ho sempre avuto passione per il settore informatico, in particolare amavo la fotografia e i video. Nel 1998, in occasione della finale di Coppa UEFA tra Inter e Lazio, realizzai il mio primo video allo stadio con la mia telecamera. In seguito lo montai sul mio computer e lo distribuii ai miei amici. Notai subito che l'iniziativa piacque. Sottolineo che al tempo non esistevano i social. Quando, qualche anno dopo, nacque YouTube, mi venne naturale caricarvici sopra quello stesso video che anni prima avevo condiviso solo con i miei amici. Riscosse subito grande successo e fu l'inizio del canale Biapri, dove cominciai a pubblicare tutti i video delle partite che andavo a vedere. In seguito mi sono allargato ad Instagram e agli altri social. Dunque l'amore per l'Inter mi ha spinto in maniera del tutto naturale a buttarmi nel mondo dei social. Sono sempre stato me stesso, sia nella vita privata che in quella pubblica. Mi caratterizzano il sorriso, la simpatia e la trasparenza. Tutti a lavoro sapevano dei video e delle trasferte. I miei colleghi mi hanno sempre detto che allo stadio sono la stessa persona dell'ufficio. Bisogna essere genuini, veri e sempre sé stessi e io mi impegno ogni giorno per esserlo". Sappiamo che gestisce un canale Telegram per la compravendita di biglietti per le partite dell’Inter. Potrebbe parlarci di questa iniziativa e gli scopi che si pone? "Tutti i miei canali social hanno una caratteristica: tutto quello che faccio non è monetizzato. È una cosa che mi distingue dalla grande maggioranza degli influencer. Non ho mai preso un singolo euro e non l'ho mai fatto per avere un guadagno addizionale. Il mio unico scopo sui social è sempre stato unicamente quello di trasmettere il mio modo di vivere il tifo, quello pulito. Essendo abbonato ed andando spesso allo stadio, ho notato che molte persone non hanno la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per varie ragioni. Allo stesso tempo ho potuto constatare che molti riscontravano difficoltà a trovare biglietti. Proprio da questa ricerca nascevano molti canali creati da bagarini o truffatori: il genere di persone che non sopporto e contro cui lotto ogni giorno. Ho deciso di creare un mio canale Telegram, chiamato Biapri.58. Qui carico gli annunci di vendita dei biglietti mandati dai miei followers, che devono sottostare a regole ben precise: il prezzo di vendita non può superare il prezzo di listino imposto dall'Inter e non sono ammesse aste. Le persone che infrangono queste regole si beccano il "cartellino rosso", che consiste nella rimozione dal gruppo e l'impossibilità di pubblicare nuovi annunci. Ad oggi gli iscritti sono circa 10.000 e molti tifosi allo stadio mi ringraziano per questa iniziativa". Prima di diventare un simbolo per gli interisti è stato un grande manager. Riusciva a far coesistere la passione per l’Inter e il lavoro? Se sí, come? "Ho cominciato a seguire l'Inter allo stadio quando sono rientrato in Italia nel 2010. Infatti dal 1996 fino al 2010 ho lavorato all'estero e in quegli anni potevo andare saltuariamente allo stadio. Una volta tornato in Italia e con una situazione familiare più stabile (mio figlio nel frattempo è diventato maggiorenne e autonomo), ho avuto la possibilità di seguire le partite.  Conciliare un lavoro così impegnativo alla mia passione per l'Inter è stato possibile perché quando si vuole una cosa la si può fare. Tutte le mie trasferte le faccio con il pullman dell'Inter Club "Belli de' Roma". Quando l'Inter gioca la domenica alle 20:45, torno a casa alle 8:00 di mattina circa. Quando lavoravo, mi facevo una doccia appena rientrato e alle 9:00 ero già in ufficio. La mia grande fortuna è di avere una discreta resistenza fisica e la capacità di riuscire a dormire facilmente in pullman". Il coro “per tutti quei chilometri per te” rappresenta al meglio Biapri. Di tutte le trasferte a cui ha partecipato saprebbe indicarmi la prima, la sua preferita e la più faticosa? "Quel coro lo sento molto mio. L'anno scorso ho fatto 61 trasferte, percorrendo un totale di 73.000 Km, che corrispondono a 2 volte il giro del mondo. La mia prima volta allo stadio fu un Catanzaro-Inter all'inizio degli anni '70. Ero un ragazzino e andai con mio padre. C'era Mazzola in campo. La trasferta più dura è stata senza dubbio quella di Riad dello scorso anno, in occasione della Supercoppa italiana tra Inter e Milan. E' stato un viaggio lunghissimo, complicato da ritardi e tanti imprevisti. Ci siamo ritrovati a passare una notte intera in aeroporto. Le trasferte più belle sono quelle associate alle grandi vittorie. Ricordo con grande piacere il 3-0 in finale di Coppa UEFA contro la Lazio nel 1998. In quell'Inter c'erano Ronaldo il Fenomeno, Zanetti (che segnò) e Gigi Simoni. Ricordo con grande piacere anche la trasferta a Glasgow contro il Celtic, dove a fine partita ci scambiammo le sciarpe con i tifosi scozzesi. Tutta la fatica e i soldi spesi vengono sicuramente ripagati dalle belle esperienze che si vivono e dalle splendide persone che si conoscono lungo la strada". Quanto la aiuta essere parte di un Inter Club per vivere la sua vita da tifoso? "Tantissimo. Sono un grande sostenitore di tutti gli Inter Club. Il modo migliore per vivere il proprio Interismo è esserne parte. Amo molto la comunità, il gruppo e gli amici che si vengono a creare. Ho sempre fatto parte di numerosi Inter Club, anche quando mi trovavo all'estero. Da diversi anni faccio parte dell'Inter Club Belli de' Roma. E' una famiglia fantastica e siamo l'Inter Club più grande del mondo, con oltre 3600 iscritti. Tutte le trasferte italiane a cui prendo parte sono organizzate con il pullman dei Belli de' Roma. E' il metodo più economico, pratico e divertente di vivere le trasferte. Ci fermiamo sempre a Modena al ristorante "la Capannina", dove pranziamo insieme. Essere iscritto ad un club è stato fondamentale per aiutarmi a partecipare alle trasferte". Oltre alla passione per l’Inter (ormai considerabile come un vero e proprio lavoro), come impiega il suo tempo libero? "Ho sempre avuto molte passioni. La pensione mi ha aiutato a svilupparle tutte. I social sono senza dubbio una di queste. Amo molto Othello, un gioco da scacchiera a cui gioco ormai da più di 40 anni. Sono presidente della federazione italiana del gioco e quest'anno abbiamo avuto l'onore di organizzare in Italia i campionati del mondo di Othello. È stato un grande successo e sono stati ben 98 i partecipanti da tutto il mondo. La Nazionale italiana ha fatto molto bene, arrivando al quarto posto. Sono molto appassionato di storia e lettura. Dispongo della più grande collezione in Italia su John Kennedy. Ho una stanza a lui dedicata piena di libri, dvd, riviste d'epoca... Gestisco persino una pagina su Instagram che parla dell'ex Presidente degli Stati Uniti d'America. Cerco di fare molta attività fisica. Ogni giorno cerco di riuscire a fare 10 Km di marcia per tenermi in forma. A questo proposito ho annunciato una sfida: se l'Inter riuscirà a vincere la seconda stella a Giugno faremo la "50 Km per le stelle", cioè 50 chilometri di camminata attorno a Roma con tutti i tifosi che vorranno unirsi per festeggiare l'eventuale Scudetto. Che dire, non ho mai avuto tempo di annoiarmi! Avere passioni e sogni è il segreto per non invecchiare". Ci darebbe un giudizio sull’Inter e qual è il giocatore all’interno della rosa che a suo avviso incarna di più i valori dell’Interismo ? "Sono molto positivo. Amo moltissimo Inzaghi. L'ho sempre sostenuto, anche nei momenti difficili, figuriamoci adesso che siamo primi. Tantissimi volevano cacciarlo lo scorso anno e alcuni canali social lo descrivevano come il peggior allenatore della storia dell'Inter: non ci potevo credere. Lo stimavo già alla Lazio e migliora anno dopo anno. Spero rimanga per un decennio. La finale di Champions dello scorso anno è stata un bel traguardo. L'obiettivo di quest'anno è chiaro: vogliamo lo Scudetto. Penso che sia possibile. Un giocatore speciale per me è Lautaro. Penso che possa ripercorrere le orme di Zanetti. E' una bella persona, ama Milano e incarna i valori dell'Interismo. Sono sicuro che resisterà alle sirene provenienti dall'estero". Il cambio di proprietà è un argomento molto ricorrente nelle ultime settimane. Cosa pensa dell’operato di Suning e come vedrebbe il possibile arrivo di Zilliacus? "Sono molto contento di quanto fatto nel corso degli anni da Suning e da Zhang. Quando sono arrivati l'Inter viveva un momento terribile, sia a livello finanziario che sportivo. Ci hanno permesso di risollevarci e di tornare a vincere. Chi critica l'operato di Suning è estremamente ingeneroso. Le difficoltà della famiglia Zhang sono cominciate per la politica economica cinese, non di certo per colpa loro. A Maggio scadrà il prestito di Oaktree, vedremo se verrà rifinanziato o se decideranno di cedere l'Inter. Non facciamo previsioni e guardiamo quello che succederà. Zilliacus non mi convince. Certe sue dichiarazioni mi hanno fatto storcere il naso, in particolare quella in cui caldeggia un possibile arrivo di Mbappè. In un mondo come quello di oggi è impossibile acquistare un giocatore come il Francese per via della sostenibilità finanziaria di cui parla sempre Marotta. Guardate la Juve: sta ancora pagando le conseguenze dell'arrivo di Cristiano Ronaldo". Negli ultimi anni ha seguito con una certa costanza la squadra femminile dell’Inter. Cosa pensa in generale del movimento del calcio femminile? "Questa passione nasce da dei miei convincimenti personali sull'uguaglianza di genere. Ho sempre cercato di portare avanti questo ideale, anche nel mondo del lavoro. Le donne hanno il diritto di giocare a calcio e mi combatto ogni giorno contro i trogloditi che non lo pensano. Il modo per cambiare la mentalità comune è dare interesse, importanza e visibilità alle donne che difendono i nostri colori. Sono orgoglioso per questo dell'Inter Club Belli de' Roma, che porta il suo striscione ad ogni partita sia di calcio femminile che maschile. Questo weekend sarò presente alle 12:30 all'Arena Civica per assistere alla partita dell'Inter femminile e alle 20:45 a San Siro per quella maschile".
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Alessandro "Spillo" Altobelli