Spalletti: "L'Inter ricorda il mio Napoli. Possono vincere tutto"
Da tempo diventato il nuovo CT della Nazionale Italiana, l'ex allenatore nerazzurro Luciano Spalletti ha avuto l'occasione di essere intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport. La sua esperienza nel massimo campionato italiano è sotto gli occhi di tutti e questo ha permesso all'allenatore toscano di esprimere la propria opinione sulle diverse squadre presenti in Serie A. Prima su tutte il suo Napoli, con il quale ha potuto raggiungere la gloria eterna portando nel capoluogo campano uno Scudetto che mancava dai tempi di Diego Armando Maradona. In particolare Spalletti ha sottolineato la sua vicinanza ai tifosi partenopei raccontando un episodio: "Dispiaciuto per i tifosi del Napoli? Preferisco raccontarle un episodio per far comprendere al meglio il mio pensiero. Sono andato a vedere Milan-Napoli e mi trovavo al bar nella sezione lounge. Da lontano ho visto che un bambino tifoso del Napoli continuava a fissarmi e, una volta che il padre acconsentì, il piccolo tifoso si precipitò verso di me in lacrime. Purtroppo non sono riuscito a recuperare il numero di telefono del padre, ma nel caso tu stia leggendo avrei enorme piacere nel riparlare con quel bambino che mi ha stretto il cuore". C'è stato spazio anche per qualche battibecco con il suo ex presidente Aurelio De Laurentiis: "Quale dei De Laurentiis ha parlato? Perché io so che ce ne sono almeno 4-5 in giro e non mi riferisco ai suoi figli. Io conosco il De Laurentiis grato, malinconico, rancoroso e retroscenista, ma detto questo spero che il suo Napoli raggiunga il Mondiale per Club che garantisce enormi introiti". Il CT dell'Italia ha inoltre voluto elogiare uno dei suoi beniamini ai tempi della Roma, il capitan futuro Daniele De Rossi: "Daniele sta svolgendo un lavoro ottimo a Roma. Figlio di Spalletti? Ho sentito quelle dichiarazioni: è stato molto carino e lo ringrazio. L’impressione che mi trasmette in panchina è che oltre ad essere l’allenatore, ha mantenuto vivo il carisma del capitano che è stato, del leader che si spende per la squadra. Questo i suoi calciatori lo percepiscono e glielo stanno restituendo sul campo. In più ha portato alla Roma un cambio di mentalità e di gioco. Non era facile in così poco tempo".