Spalletti in conferenza stampa. Il campionato di Serie A è giunto alla sua seconda pausa nazionali e questa sera la nazionale di Spalletti si prepara al test di Nations League contro i Diavoli Rossi del Belgio, una delle migliori nazionali del vecchio continente. Dopo la partita contro la nazionale allenata da Domenico Tedesco, gli azzurri giocheranno poi Lunedì 14 contro Israele per la prima partita di ritorno della fase a gironi della competizione.

Nella classica intervista vis-à-vis concessa alle telecamere della RAI, il selezionatore della nostra nazionale ha espresso anche qualche parere sulla vicenda legata agli ultras arrestati facenti parte delle curve di Inter e Milan. 

Spalletti: “Non so quali fossero i rapporti tra curva e società ma sono sorpreso”

L'ultima domanda dell'intervista andava a chiedere un parere sui rapporti tra società e tifoserie e cosa ne pensasse Spalletti della situazione in cui si è ritrovato il suo collega Simone Inzaghi.

La risposta del tecnico toscano è dura e risoluta: “Ho lavorato a Milano in passato e non mi era mai capitato un fatto del genere. Nessuno mi ha mai telefonato per queste cose. Non so quali fossero i rapporti precedenti ma sono molto sorpreso. Se uno mi telefona e non lo conosco io riattacco. Rispondo a tutti ma poi sono in grado di riattaccare e non continuare la conversazione quando è necessario".

Tornando a parlare di campo, il mister ha parlato della buona forma della nazionale cominciata dopo la partita vinta al Parco dei Principi contro la Francia: “Queste partite ti danno più sicurezza e tranquillità per affrontare le difficoltà e le pressioni. Ora testa al Belgio. La chiave tattica è quella di gestire la partita in maniera ordinata pur volendo comandare il gioco.”

Infine Spalletti conclude ricordando lo scomparso Totò Schillaci, che ci ha lasciato nelle scorse settimane a soli 59 anni: “Sono stato travolto e trascinato dal suo impeto, dalla sua voglia, la sua foga nel giocare. In campo diventava una tigre”.

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