Il prestito scade lunedì e manca ancora l'ufficialità dell'accordo con Pimco. Nel frattempo Oaktree si mette di traverso.

L'accordo tra Pimco e Suning per il prestito da 430 milioni di euro è stato trovato, ma non ce n'è alcuna traccia ufficiale. Non esiste alcun documento che permetta agli Zhang di liquidare il debito da 375 milioni ad Oaktree, il fondo che nel 2021 aveva garantito un finanziamento da 275 milioni di euro alla controllata cinese (Great Horizon) con cui Suning possiede il 68,55% delle azioni dell'Inter, impegnate per il prestito. La scadenza triennale è prevista per lunedì 20 maggio, mentre entro domani si attende l'ufficialità dell'intesa con Pimco. I bonifici invece non arriveranno prima del prossimo martedì, visto che in Lussemburgo, sede della Great Horizon, lunedì è festa nazionale. In sostanza, in base a quanto scrive oggi La Gazzetta dello Sport per fare chiarezza sulla questione, Oaktreesi aspettava un finale diverso ed ora sembra voler approfittare di ogni mezzo giuridico a sua disposizione per ostacolare l'operazione e spingere per ottenere il rifinanziamento del club con durata minore, forse un anno, e con interessi ancora più elevati di quelli già tassati al 12%. Suning invece, dal canto suo, spera di concludere presto con Pimco, le cui condizioni sono preferibili: pur rimanendo stabili gli interessi tassati al 12%, il prestito dell'azienda statunitense ha durata triennale. La rosea specifica poi che le vicende societarie dell'Inter sono osservate con grande interesse da un fondo saudita, che non è Pif come spesso si è vociferato, ma dal principe della famiglia regnante Al-SaudMohammed Bin Salman, a cui Zhang potrebbe cedere la società in un futuro con maggiore tranquillità oppure optare per farlo entrare nella gestione del club meneghino come socio di minoranza.
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