Protagonista indiscusso della cavalcata vincente dei nerazzurri in campionato, Benjamin Pavard ha rilasciato un'intervista a La Repubblica parlando di se stesso e del mondo nerazzurro. Arrivato in Italia con l'onere di sostituire in campo, e nel cuore dei tifosi, l'ex nerazzurro Milan Skriniar, il difensore francese è riuscito nell'intento di conquistare tutto l'ambiente interista già dai primi giorni. Nella sua intervista rilasciata per il quotidiano nazionale ha voluto manifestare tutta la sua gioia per il titolo appena conquistato e per il rapporto che si è instaurato con compagni e tutti i tifosi.

Pavard: "Il nome Benji l'interista è nato in aereo"

pavard inter arrivo Tutti ricordiamo la sua prima storia su Instagram in cui, da un aereo in quota, condivideva un'immagine con la scritta "Arrivaaaaa Benji l'interista", e proprio in occasione dell'intervista spiega anche come è nato tutto ciò: "Tutto è nato in aereo, venendo a Milano, chiacchierando con un amico. Avevo forzato per lasciare Monaco. Volevo solo l’Inter, che mi seguiva da tempo. Mi sentivo già interista". Già, perchè dopo 7 stagioni in Germania con la maglia del Bayern Monaco e i tanti trofei conquistati con i bavaresi, era giunto per lui il momento di cambiare aria. E l'Italia era il campionato in cui voleva mettersi alla prova. Ma non solo, perchè una gran parte nella scelta di vestire il nerazzurro l'ha fatta anche la questione tattica: "A Monaco giocavo terzino, qui sono centrale, il ruolo che preferisco". Insomma, un incontro perfetto per ambizioni e desiderio di misurarsi nella posizione di campo a lui più congeniale, e di fatti i risultati gli hanno dato pienamente ragione.

Su Inzaghi dice: "Il mister ci lascia molta libertà ed è bellissimo"

Inzaghi con Pavard e Lautaro Non mancano parole anche per il mister della seconda stella, ovvero Simone Inzaghi, ritenuto dal francese uno dei veri artefici di questa importante stagione nerazzurra. Secondo Pavard, la libertà concessa ai propri uomini, non vincolati a posizioni fisse in campo o dettami tattici ma chiamati a sentirsi liberi di attaccare oltre che coprire, è stata sicuramente una delle chiavi di successo di questa squadra. Molti i meriti a tutto lo staff tecnico ma anche a tutti coloro che lavorano giorno dopo giorno alla Pinetina.

Su Theo e Maignan confessa: "Li ho sentiti prima del derby.."

Infine un piccolo aneddoto su due suoi compagni di nazionale, Theo Hernandez e Mike Maignan, che hanno vissuto lo psicodramma di veder trionfare i rivali di sempre proprio in occasione di un derby. "Prima della partita col Milan li avevo stuzzicati, dicendo loro che saremmo diventati campioni proprio contro di loro. Siamo amici, ma il derby è il derby e non si fanno sconti. In campo con Theo ci siamo affrontati, scontrati, anche spinti".
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