Lite Lotito-Capelli per le riforme della Serie A. Sono momenti concitati quelli che riguardano la Lega Serie A: le proposte di riforme del campionato di massima divisione in Italia hanno spaccato in due la Federazione italiana giuoco calcio (FIGC). Come raccontato dal Corriere dello Sport, nei giorni scorsi sono trapelate voci sulle possibili scissioni in stile Premier League e sui blitz di quattro big per le richieste di ridurre la Serie A da 20 a 18 squadre. Ma la giornata di ieri, sempre secondo il quotidiano sportivo, sembra aver acceso di più gli animi, con Marotta che è finito nell'occhio del ciclone.

Lite al telefono tra Lotito e Capelli: cos'è successo?

Tra le misure, dell'ultima bozza per la riforma della Serie A, la più discussa è stata proprio quella della riduzione delle squadre partecipanti alla prima divisione del campionato italiano. Secondo le voci che sono circolate negli ultimi giorni, Inter, Milan, Juventus e Roma hanno tentato un blitz per chiedere alla Federcalcio di approvare questa misura che porterebbe la Serie A ad avere 18 squadre (e non più 20). Il CorSport racconta che nella serata di venerdì scorso questi rumors sono sfociati in una lite furiosa tra Claudio Lotito e Angelo Capellini, l'avvocato dell'Inter. Motivo della lite? La figura dell'ad nerazzurro Beppe Marotta, rappresentante di tutte le società all'interno del Consiglio Federale. Chiaramente il suo ruolo di rappresentante dell'intera Serie A si scontra con quello all'interno del club di appartenenza, uno dei promotori della riforma tanto contestata. Ecco perchè alcuni chiedono le dimissioni dello stesso Marotta che al momento, però, non ci pensa assolutamente. Per destituirlo servono 14 voti, e le "piccole" del nostro campionato non sono affatto convinte di avere i numeri né, tantomeno, pensano sia il caso di forzare la mano. marotta lega calcio

Da dove viene il vento riformista?

Il numero 1 della FIGC, Gabriele Gravina, ha dato inizio a questo flusso di riforme convocando per l'11 marzo un'assemblea straordinaria per eliminare il "diritto di intesa", ossia il diritto di una Lega di bloccare ogni decisione che impatti sul campionato anche se presa con il 75% dei consensi del Consiglio Federale. In sostanza, il Consiglio per decidere su un campionato deve avere l'intesa della Lega che lo organizza. Eliminare tale diritto equivale a dare maggiori possibilità di riforme unilaterali dei campionati da parte della Figc, cosa che non va giù a diverse squadre. Da qui i dissidi che si sono estesi anche in Lega Calcio, dove oggi si preannuncia una resa dei conti.
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Alessandro "Spillo" Altobelli