Sacchi sull'Italia. L'ex c.t. della nazionale Italiana ha parlato della nazionale in vista degli Europei in Germania che avranno inizio tra una settimana esatta. Sacchi, sulla pagine della Gazzetta dello Sport, ha fornito un parere sulla lista dei 26 convocati presentata nella giornata di ieri dal c.t. Luciano Spalletti. L'opinionista riflette su quanto sia importante lo spirito dei giocatori, augurandosi che siano tutti affidabili, pronti a dare l'anima in nome del collettivo e disponibili all'ascolto e mettere in pratica gli insegnamenti del commissario tecnico. Il tempo per prepararsi è poco e l'Italia parte già con un forte deficit: la mancanza di una scuola, di uno stile. Per questo motivo, è compito di Spalletti cercare di inculcare nei giocatori i principi in cui crede da sempre e cercare di farsi seguire: su questo fronte, i club non aiutano certamente in quanto spesso lontani dalla filosofia di Luciano. Sacchi ricorda come la sua idea preveda che i giocatori stiano sempre vicini tra di loro, formando un blocco unito, compatto e corto. Seguendo questo modello, è possibile giocare in undici, a patto che il pressing venga effettuato con i tempi giusti e le distanze tra i reparti siano corrette. "Nelle intenzioni di Spalletti, l'Italia dovrebbe muoversi come una fisarmonica: in grado di aggredire l'avversario in zona avanzata ma non lasciando spazi alle ripartenze. Lavoro complicato, ma ho fiducia perché Luciano è un ottimo allenatore, con una chiara visione e in grado di trasmettere i suoi valori al gruppo". Passando a un giudizio tecnico sulla rosa a disposizione, Sacchi sottolinea l'importanza di guadagnare la migliore condizione fisica per l'inizio del torneo e cita Barella che dovrà recuperare in vista della prima giornata. La sua assenza si è fatta sentire nel test contro la Turchia, essendo lui un giocatore molto dinamico che permette alla squadra di attuare questa strategia, muoversi come una fisarmonica. Barella sarà un elemento molto importante: è centrocampista d'inserimento, corre e conosce i tempi di gioco. Anche Pellegrini è un giocatore che può dare molto a questa nazionale, nonostante possa essere stanco per la stagione sfiancante con la Roma. Infine, un appello a moderare le aspettative e le pressioni da mettere alla squadra. Partire con troppe responsabilità può essere controproducente. Sentir dire che Scamacca deve caricarsi la squadra sulle spalle sono solo sciocchezze, perché Scamacca deve giocare pensando a fare ciò che gli chiede l'allenatore. Niente di più e niente di meno. Vivere questo Europeo con leggerezza può essere un valore importante e i tifosi e i mass-media devono aiutare il gruppo azzurro a raggiungere e mantenere questa serenità.  
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