Scudetto Inter, è ufficialmente iniziata la festa per celebrare lo storico traguardo del ventesimo titolo nazionale per i nerazzurri: ecco le parole di Simone Inzaghi. "Dov'è Pippo? Volevo vedere come stava, se era congelato o no" ha scherzato l'allenatore dell'Inter ai microfoni di DAZN prendendo in giro il fratello, bandiera rossonera, ospite a Sunday Night Square. Un Simone Inzaghi sicuramente più rilassato e divertito del solito, nondimeno ugualmente posato, che si è lasciato andare a complimenti e battute dopo la vittoria del derby e dello Scudetto. Il tecnico livornese ha ringraziato tutte le persone intorno a lui, membri del club e non, raccontando anche il ruolo cruciale che ha avuto la sua famiglia nel sostenerlo lungo il raggiungimento di questo traguardo storico: "Una bellissima sensazione, qualcosa di incredibile che è giusto condividere perché ci sono tanti protagonisti: giocatori, società, presidente. Soprattutto la mia famiglia e i miei figli: spesso non riesco a lasciare il lavoro fuori casa e loro sono sempre fondamentali"

Scudetto, Inzaghi fiducioso da subito: "Contro il Real in Champions lo sapevo già"

Inzaghi dopo il match La sfida contro i cugini rossoneri che ha visto l'Inter diventare ufficialmente campione d'Italia non è stata scontata, e l'attenzione ai dettagli ha pagato senza dubbio: "Stamattina ho fatto allenare i ragazzi sotto il diluvio a provare i calci piazzati per ore. Alla fine i particolari hanno fatto la differenza" ha detto Inzaghi. Commentando il match, inoltre, il tecnico si è detto soddisfatto per la prestazione dei suoi: "Una partita combattuta e corretta tutto sommato, anzi mi dispiace per il nervosismo della fine. Avremmo potuto fare un gol in più nel primo tempo, ma siamo molto contenti". Particolare la domanda che ricorda a Inzaghi dove ha iniziato con i nerazzurri, riportando a galla le perplessità che circolavano sul suo nome non più tardi di 14-16 mesi fa: "In pochi avevano fiducia in me ma è stato un bellissimo percorso, devo ringraziare anche la Lazio, Lotito e Tare che mi hanno dato l'opportunità di allenare. Non ho sassolini nelle scarpe, solo trofei da condividere con i miei ragazzi". Il tecnico, comunque, non ha mai avuto dubbi sul successo del progetto interista e svela una sua impressione al primo anno sulla panchina nerazzurra: "Era la gara di Champions contro il Real Madrid: ero già molto fiducioso, intravedevo qualcosa di molto speciale e sapevo che saremmo arrivati qui". E adesso? Adesso, stando al mister, l'obbligo è quello di onorare le restanti partite di campionato ma concedersi anche il lusso di festeggiare un po'. "I tifosi se lo meritano, chiudiamo la stagione in bellezza e facciamo festa tutti insieme", ma con gli occhi già puntati al mercato: "So che Marotta e Ausilio stanno lavorando per migliorare ancora di più la rosa: abbiamo dei limiti e dei paletti, ma qualche volta li possiamo superare". Un Inzaghi così allegro e spensierato, senza più la necessità di predicare calma, non lo si era mai visto, e addirittura al termine della conferenza stampa si lascia andare agli scherzi con il fratello Filippo: "Se dovessi scegliere chi schierare tra Pippo, Lautaro e Thuram nella mia squadra? Magari passerei al 4-3-2-1 e li userei tutti e tre. Mkhitaryan lo facciamo riposare qualche partita".
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