Dumfries Inter. Sempre più voci vorrebbero un Dumfries lontano da Milano. Il laterale dei nerazzurri ha tanti estimatori in giro per l'Europa e il suo contratto scadrà il 30 giugno 2025. Questi sono i mesi decisivi in cui si prenderà una decisione definitiva riguardo il futuro dell'esterno. I discorsi per il suo rinnovo, che ad un certo punto si erano interrotti completamente per le eccessive richieste avanzate dall'entourage dell'esterno, da qualche settimana sono ripresi. Dumfries tiene molto all'Inter e sa bene che prima di fare i bagagli è bene pensarci non due ma anche tre volte. Per informazioni chiedere ad André Onana, ex nerazzurro e grande amico dell'olandese. Chissà che i due si siano sentiti in questi giorni per parlare del futuro di Denzel. Se una buona parte di tifosi sarebbe contenta di una permanenza di Dumfries, molti sarebbero disposti a portarlo loro stessi lontano da Milano a fronte di una offerta congrua. Frequentando San Siro, ci si può accorgere di come il livello dei mugugni provenienti dagli spalti si impenni quando il pallone arriva tra i piedi dell'olandese. Certamente non è un giocatore bello da vedere per gli esteti del calcio ma, entrando maggiormente all'interno dell'analisi, siamo veramente così sicuri che sia così semplice trovare un quinto di centrocampo migliore di lui per l'Inter?

Dumfries Inter: caratteristiche difficili da trovare

Denzel Dumfries in campo con l'InterDenzel Dumfries è un calciatore come ce n'è pochissimi, in Europa e nel mondo. Fisicamente è assolutamente prestante. A tratti sembra quasi un giocatore di rugby prestato al mondo del calcio. È in grado di abbinare una velocità da quattrocentista ad una struttura fisica assolutamente prorompente, caratteristica che lo fa risultare determinante nei contrasti. Un altro grande punto di forza dell'olandese sta nel tempismo per il salto e nel colpo di testa. Insomma, non gli manca nulla a livello fisico. Tutte queste caratteristiche lo aiutano nel suo ruolo e soprattutto nell'eseguire quello che gli viene richiesto da Simone Inzaghi in campo. L'Inter è una squadra che fa del palleggio la propria forza, ma alle volte non disdegna il cercare di ripartire velocemente attraverso una serie di verticalizzazioni veloci che tramutano l'azione da difensiva in offensiva. La velocità di Dumfries assume una vitale importanza in entrambe le situazioni. Nelle azioni in cui viene richiesto di partire dal basso, eludendo la prima pressione avversaria, avere un giocatore in grado di seminare i propri avversari attaccando la profondità è fondamentale. Con quel movimento è in grado di proporsi lui stesso per manovrare l'attacco oppure può attirare verso di sé i difensori avversari, che di conseguenza scoprono altre zone del campo. Quando invece l'Inter si trova a palleggiare nella metà offensiva è importantissimo il suo lavoro in fase difensiva. Perdendo palla, i nerazzurri si espongono facilmente a contropiede avversari e avere in squadra uno in grado di ripiegare con facilità come Dumfries è fondamentale. Il numero 2 dell'Inter è importantissimo anche per la propria abilità nel colpire di testa. L'Inter è una squadra che, esclusi i difensori e Thuram, non ha molti centimetri in campo. Ciò potrebbe rappresentare uno svantaggio nelle partite particolarmente sporche e nei calci piazzati. Dumfries offre una significativa sicurezza in questo senso, data la propria abilità nel gioco aereo. Questa sua abilità è anche una situazione tattica spesso sfruttata dallo stesso Inzaghi nel costruire le proprie manovre offensive. Durante una qualsiasi partita, è facile vedere l'olandese andare ad occupare una zona di campo tipica di un attaccante esterno. Ciò viene fatto quando l'azione viene costruita da sinistra e la palla arriva nei piedi di uno tra Dimarco e Bastoni. Dumfries in queste situazioni ha il compito di andare ad attaccare la porta per sfruttare i cross dei due compagni mancini. Inoltre questa posizione tanto offensiva, per quanto possa sembrare strano, risulta essere un'efficace mossa difensiva. Così facendo costringe il terzino o l'esterno avversario a ripiegare verso la propria area di rigore, di fatto togliendo un uomo all'altra squadra in fase di ripartenza. Ciò per cui non brilla Dumfries è sicuramente la tecnica. Quando ha il pallone tra i piedi non fa vedere il meglio di sé. Spesso i tifosi gli rimproverano il fatto che dovrebbe provare maggiormente a puntare l'uomo quando si trova in situazioni di 1vs1 per poter trovare il fondo e crossare. In realtà è quello che fa quando arriva in corsa portando il pallone. In questa particolare situazione è bravissimo nel riuscire a raggiungere la linea di fondo e a mettere cross rasoterra velenosi. Saper puntare un giocatore da fermo è una qualità che in pochissimi anno e che Dumfries assolutamente non ha. Ciò è richiesto a giocatori di maggior inventiva. Inoltre il gioco dell'Inter elude questa problematica grazie al gioco posizionale che pratica. Attaccando la porta avversaria con diversi elementi è possibile non cercare spasmodicamente l'1vs1 ma si può arrivare ad una situazione favorevole attraverso sovrapposizioni e fraseggi veloci nello stretto. Questa tesi è sostenuta anche dalla classifica delle squadre per Serie A per dribbling riusciti. L'Inter occupa uno degli ultimi posti della graduatoria. Se esistesse il problema, come farebbero i nerazzurri ad essere primi? La risposta è che non è richiesto farlo.

La carriera di Dumfries all'Inter

Quella attualmente in corso è la terza stagione di Denzel Dumfries con la maglia dell'Inter. Il laterale arrivò a Milano nell'estate del 2021, dopo un Europeo giocato alla grande con l'Olanda. Furono 12 i milioni sborsati al PSV per assicurarsi il giocatore. L'olandese arrivò in Italia con un compito alquanto complicato: far dimenticare ai tifosi nerazzurri Achraf Hakimi, appena accasatosi al PSG per circa 68 milioni di euro bonus inclusi. Proprio dal raccogliere l'eredità lasciata dal marocchino nascono i problemi di Dumfries con la tifoseria. I supporters nerazzurri non hanno mai dimenticato Hakimi e in un certo senso non hanno ancora metabolizzato l'addio, arrivato precocemente. L'attuale terzino del PSG era in quel momento il miglior esterno al mondo e sapeva (e sa) fare tutto quello che un giocatore di quel ruolo deve saper fare. Molti pretendevano che Dumfries potesse non far rimpiangere Hakimi. Beh, per quanto dispiaccia dirlo, per l'Inter non può esistere un esterno migliore del marocchino. E non solo per l'Inter. Per nessuna squadra. È l'esterno più completo e forte che ci sia in circolazione. Inoltre i tifosi dovrebbero riflettere su un dato: Dumfries è stato pagato 12 milioni di euro, mentre per Hakimi il PSG ne ha sborsati 68. Vorrà pur dire qualcosa, no? Inoltre, una volta venduto Dumfries, ci sarebbe da pensare al sostituto. Un eventuale rimpiazzo non solo dovrebbe collocarsi bene nello scacchiere di Simone Inzaghi, ma dovrebbe anche costare poco per rispondere alle esigenze dettate dal bilancio. Provate a pensare un nome che rispetti tutte queste caratteristiche. Già, è difficilissimo trovare qualcuno migliore di Denzel Dumfries e il suo rinnovo di contratto sarebbe la cosa migliore per tutti.
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Alessandro "Spillo" Altobelli