Continua l'interminabile saga sulla costruzione del nuovo stadio di proprietà dell'Inter. Constatato da ormai un po' di tempo, la creazione di uno stadio nuovo, più avanzato, più tecnologico e più personalizzabile garantirebbe non solo un rafforzamento dell'immagine dell'Inter ai propri colori, ma anche un aumento pazzesco degli introiti per la società. Per non parlare delle forti operazioni di marketing che si possono pensare quando si possiede uno stadio di proprietà: basti pensare al Barcellona e alla sua collaborazione con la piattaforma di streaming musicale Spotify oppure al Bayern Monaco con la sua rinomata Allianz Arena. Un'occasione importante che permetterebbe ai nerazzurri di iscriversi alla lunga lista delle società europee più importanti e, conseguentemente, più ricche. Nell'ultimo capitolo della telenovela c'è stato un passo importante da parte del comune di Rozzano, città che l'Inter ha scelto come una buona zona dove far nascere il proprio stadio. In particolare è stato pubblicato, prima dal Comune di Rozzano e poi dalla Gazzetta ufficiale della regione Lombardia, l’avviso di “approvazione definitiva e deposito degli atti costituenti la variante generale al piano di governo del territorio (PGT)”, il che testimonia l'apertura del Comune a questo nuovo progetto. Un pezzo del puzzle parecchio rilevante, che però rischia di perdersi altrove: tale PGT, infatti, ha una valenza alquanto ridotta e i tempi piuttosto stretti potrebbero rallentare - se non addirittura fermare - i progressi per la costruzione dello stadio. La società dell'Inter, dunque, deve affrontare l'ennesimo ostacolo, ma pare che al momento le preoccupazioni principali non riguardino questo aspetto.

Le dichiarazioni del sindaco di Rozzano

inter nuovo stadio rozzano Il progetto della costruzione di un nuovo stadio - e dintorni ad hoc - pare sia stato messo in stand-by dai nerazzurri, che con molta probabilità stanno spendendo tutte le energie negli impegni calcistici. Lo conferma anche il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti, che davanti ai microfoni di TVPlay.it ha voluto chiarire una volta per tutte la situazione attuale: "Il nuovo stadio? Al momento non ci sono novità. Noi abbiamo approvato il Pgt ad ottobre e da qualche giorno è diventato anche ufficiale, vista la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della regione Lombardia. Con l'Inter siamo fermi agli incontri fatti nel 2023, dove la società nerazzurra ha manifestato interesse per quell’area per la costruzione del nuovo stadio. Successivamente a questo, la società ha ottenuto una prelazione dalla proprietà che scade il 30 aprile, periodo entro il quale dovrebbe anche presentare uno studio di fattibilità. A mio avviso i tempi non sono sufficienti: entro quella data, infatti, la proprietà dovrebbe ricevere una richiesta di proroga su quella prelazione. Se, invece, l'Inter dovesse arrivare con la presentazione dello studio di fattibilità, a quel punto vorrebbe dire che la pista Rozzano si potrebbe concretizzare. C'è da dire che personalmente so che i nerazzurri stanno valutando più opzioni, e tra queste c’è anche Milano. Vedremo quale sarà la scelta che reputeranno migliore in assoluto per poi concentrare gli sforzi". Vista l'occasione, il sindaco ha poi approfittato per scambiare qualche opinione su alcuni temi correlati, quali l'idea di una nuova struttura a Rozzano, la ristrutturazione di San Siro e la situazione del Milan riguardo al medesimo punto: "Stadio nel comune di Rozzano? In linea generale noi lo stadio non l’abbiamo mai avuto, quindi non ci cambierebbe nulla se l’Inter dovesse decidere di annullare tutto. Se, però, la scelta dovesse cadere su Rozzano, è chiaro che ne potremmo guadagnare in termini di immagine, di indotto, di posti di lavoro, di servizi e di strutture. Lo stadio sarebbe sicuramente un’opera importante per la città. L’area in cui potrebbe sorgere lo stadio è già ampiamente fornita di una struttura importante: è chiaro che quest'ultima non possa soddisfare l’ipotetico progetto di uno stadio che porterebbe 70 mila persone. La viabilità e il sistema dei trasporti verranno assolutamente ripensati tramite degli studi ad hoc. Fatto sta che indipendentemente dalla costruzione dello stadio, il Comune di Rozzano edificherà quei terreni: i servizi di quell'area verranno assolutamente migliorati, che sia tramite uffici, residenze o lo stadio". "San Siro? Come ho già anticipato, noi non abbiamo avuto contatti recenti se non nel 2023. La sensazione è che l’Inter stia valutando più opzioni, trovando naturalmente quella migliore. Io in primis mi domando come si possa lontanamente immaginare di inserire più di 70 mila persone in uno stadio come San Siro. In linea di massima una possibile ristrutturazione non può prevedere una capienza così importante, a meno che non ci siano condizioni che a me sfuggono completamente. A tal proposito, credo dunque che la capienza di San Siro verrebbe ulteriormente ridotta e questo non gioverebbe troppo a nessuno dei due club. Che sia chiaro: San Siro è la storia ed è un tempio del calcio italiano. Tuttavia credo che oggi non sia più uno stadio adeguato rispetto alle strutture che vanno per la maggiore. Pensando inoltre al fatto che non sia di proprietà: questo incide molto, poiché le grandi squadre europee possono contare nel proprio patrimonio la gestione dello stadio. L'immagine di San Siro non può essere cancellata, ma arrivati a questo punto credo sia doveroso quantomeno pensare ad una sua ristrutturazione". "La situazione del Milan? C'è da dire che il solo fatto di aver già acquistato i terreni, pone i rossoneri in vantaggio sull'Inter. Nonostante ciò, i nerazzurri si possono considerare più o meno allo stesso punto dei loro cugini, perché da un punto di vista autorizzativo, di permessi e di piano di governo del territorio, il Comune di Rozzano ha già fatto tutto. Il Milan, invece, è un iter che deve ancora partire".
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Alessandro "Spillo" Altobelli