La passione e l'amore per la propria squadra del cuore può portare a fare veramente di tutto, come nel caso di Francesco Tosato, 35enne di Mantova, che ha deciso di seguire la sua amata Inter in tutte le trasferte, spostandosi in bicicletta. Un'idea per molti folle, non per Francesco, che a partire dalla prima giornata della scorsa stagione, a Lecce, ha deciso poi di continuare, viaggiando anche per tutta l'Europa.

Migliaia di chilometri in bici per l'Inter

Farsi giorni di viaggio in bicicletta, da un capo all'altro dell'Italia, andando anche all'estero in Paesi come Portogallo, Austria, Spagna, fino ad arrivare ad Istanbul, capitale della Turchia, sede della scorsa finale di Champions League che ha visto trionfare il Manchester City contro l'Inter, solo per seguire la propria squadra del cuore. Questa è la pazza idea di Francesco, che da oltre un anno viaggia in giro per l'Italia e nel mondo in bicicletta, solo per pura passione. Alla domanda su come fosse nata questa idea, Francesco spiega: "È nato tutto per scherzo: siccome l'anno scorso ci sono stati i Mondiali, il campionato è iniziato molto presto, giocavamo a ferragosto in Salento (a Lecce, ndr), vado in bicicletta e mi faccio una settimana di vacanza. Da quel momento ho deciso di farmi anche tutte le altre trasferte. La mia compagna mi ha sempre supportato, ma alcuni miei amici e altri tifosi mi hanno detto "Tu non sei normale"." Non solo le partite di Serie A, ma anche quelle di Champions League, nonostante ci fossero non pochi problemi: "L'Europa è stata molto più difficile, soprattutto a livello logistico". Infatti, questi viaggi in bicicletta durano più giorni, e c'è bisogno anche di organizzarsi bene durante il viaggio. Francesco ha spiegato come prepara le sue trasferte: "Per quelle lunghe, più di 5-6 giorni, cerco di pianificare i chilometri che devo affrontare e dividerli per giorni. Poi quando arrivo nella zona dove mi devo fermare, cerco un posto per dormire. Non si possono sempre prevedere tutte le tappe del viaggio, perché gli imprevisti sono all'ordine del giorno." Francesco ha parlato anche della sua trasferta più difficile, che per vari motivi è stata quella in Portogallo, per il ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Porto: "A livello mentale è stata la più dura, perché ho beccato acqua e neve per tutti i giorni di viaggio, era marzo e faceva freddo. È stata molto impegnativo."

Quell'incontro con Zanetti...

Durante le numerose trasferte durante tutto l'arco della stagione, Francesco ricorda con grande piacere anche l'incontro con l'attuale vice presidente dell'Inter Javier Zanetti: "L'ho incontrato per la prima volta a Lisbona, lì mi ha fatto una dedica speciale su un foglio e mi ha anche detto "Con tutti i chilometri che fai in bici, meriti la finale di Champions più di tutti", e quello è stato uno dei momenti più belli sicuramente".

Le sensazioni sulla stagione attuale

Il buon inizio in campionato e l'accesso anticipato agli ottavi di Champions League, non sorprendono Francesco: "Analizzando la sconfitta in finale di Champions contro il Manchester City, si capisce che la squadra c'ha messo l'anima e non abbiamo vinto quella partita per alcuni particolari. La stagione scorsa la squadra ha capito le sue potenzialità, quello che possono fare, e non sono per nulla sorpreso di questo inizio di stagione. Sono però stupito dall'innesto di Marcus Thuram, di come si è fatto trovare immediatamente pronto in un campionato che non conosceva, e ciò può essere dovuto alla preparazione mentale che gli ha dato suo padre Lilian." Ma per il 35enne mantovano i veri top player sono in dirigenza: "Noi abbiamo due jolly, che sono Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, ma anche Simone Inzaghi è cresciuto con l'Inter e che ha tanti meriti."
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