Lautaro Martinez: il feeling con Thuram è scattato subito e ha ricordato quello con Big Rom. Come funzionerà la coppia d’attacco insieme a Taremi?

Il tandem offensivo nuovo, forse inedito e dal successo insperato, che l’Inter ha calato in questa stagione ha regalato non poche soddisfazioni. Il bilancio complessivo della Thu-La è stato di 37 gol e 9 assist, per un totale di 46 goal contributions tra l’argentino e il francese. Lo ha detto più volte anche lo stesso numero 10: il feeling c’è, è scattato immediatamente, e le caratteristiche tecniche dell’ex Bundesliga aprono a Lautaro molte più possibilità. Lo stesso Marcus Thuram come gregario ha fatto un lavoro niente male, sesto a pari merito con Dybala e Lukaku nella classifica marcatori a quota 13 realizzazioni. Ecco allora che tra i “secondi”, se così si può dire, il numero 9 nerazzurro è stato il primo, finendo per diventare indispensabile nel sistema di gioco di Simone Inzaghi. Ecco come l’arrivo di Mehdi Taremi potrebbe cambiare o confermare i piani tattici della squadra. Escludendo la stagione di esordio di Lautaro con i colori nerazzurri nel 2018/2019, in cui l’ex Racing andò a segno nove volte in 35 presenze, le due campagne italiane meno prolifiche per lui sono state proprio quelle in cui ha brillato Romelu Lukaku, nel 2019/2020 e 2020/2021. Per l’argentino rispettivamente 21 e 19 reti in 49 e 48 presenze, mentre il belga aveva impressionato tutti con i suoi 34 e 30 gol in 51 e 44 partite. È indubbio che, con il palcoscenico offensivo (quasi) tutto per sé, il capitano dell’Inter abbia trovato la propria dimensione ideale: 25 reti nel 2021/2022, 28 l’anno successivo (al fianco di Lukaku, ma per il belga soltanto 14 marcature) e 27 messe a segno in questa stagione. Se la Lu-La funzionava e faceva faville, la Thu-La ha sicuramente dato a Lautaro la possibilità di sbocciare definitivamente e mettersi al centro dei riflettori: un upgrade di certo dovuto alle caratteristiche di Thuram, più tecnico e duttile dell’ex Chelsea, ma soprattutto una conseguenza della maggiore centralità del numero 10. Cambieranno ancora le condizioni con l’arrivo di Taremi dal Porto? Sulla carta il piano per l’iraniano è che vada a ricoprire quel vuoto che, con tutta probabilità, lascerà Marko Arnautovic, diventando dunque un panchinaro di lusso, ma il dubbio c’è. Per il classe ’92 sono stati 11 i gol in 35 presenze nel 2023/2024, dopo quattro anni in Portogallo mai sotto le 21 marcature, ma è doveroso tenere in considerazione il sistema di gioco di Conceicao in cui operava. Taremi nella passata stagione è stato impiegato spesso anche come esterno d’attacco nel 4-2-3-1 dei portoghesi per dare maggiore peso offensivo, ma è anche stato protagonista molte volte di una staffetta con Evanilson. Sempre molto coinvolto nella manovra, il nazionale iraniano non dovrebbe avere troppe difficoltà ad assimilare l’idea di calcio di Inzaghi tra inserimenti dal centrocampo e fantasia nel tandem con Lautaro: non sarà più 4-2-3-1 ma 3-5-2, anche se per lui torneranno molto utili gli schemi tra esterni, trequartista e punta centrale nel Porto proprio per scatenare il suo estro al fianco del capitano nerazzurro: chissà che non possa stupire e ritagliarsi un ruolo anche più centrale di quello ipotizzato all’Inter.
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