Fa discutere la scelta della Serie A di escludere dai candidati a "miglior attaccante" il numero 9 nerazzurro: ecco i numeri a confronto con Dybala, Leao e Vlahovic.

Fine campionato, è momento di bilanci. Lo fa pure la Lega Serie A che, in attesa dell'ultima giornata e degli ultimi verdetti rimasti aperti, va alla ricerca dei migliori giocatori della stagione 2023/24, dove a trionfare è stata l'Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri si sono laureati Campioni d'Italia, vincendo il ventesimo Scudetto con cinque giornate d'anticipo e conquistando la seconda stella al termine del Derby di Milano, davanti agli occhi dei rivali rossoneri. Vincitori per merito, come dimostrano i numeri: miglior attacco con 87 gol fatti e miglior difesa con 20 reti subite. Nonostante queste statistiche, però, la Lega del campionato italiano sembra aver virato su altro per quanto riguarda la scelta degli MVP della stagione in alcuni reparti. In porta ad esempio, manca la candidatura di Yann Sommer tra i tre nomi come miglior portiere della stagione. Ma è più rumorosa l'assenza di almeno un attaccante nerazzurro per il reparto offensivo. La mancata candidatura di Lautaro Martinez potrebbe essere giustificata dal fatto che risulta in lizza per essere eletto come "miglior giocatore" della stagione, per via anche del titolo di capocannoniere (24 gol, ad oggi). Ciò che non trova giustificazione è il non aver nominato il compagno di squadra e reparto Marcus Thuram, a favore delle candidature di Paulo Dybala, Rafael Leao e Dusan Vlahovic. Una decisione che fa discutere, non solo per l'assenza del Tikus, ma anche per altri profili che hanno fatto una stagione straordinaria, che relazionata alle statistiche e all'impatto che ha avuto il nove nerazzurro sul campionato è quasi incomprensibile. Sulla nomina di Dusan Vlahovic c'è poco da discutere in realtà. Il centravanti serbo della Juventus è il secondo nella classifica marcatori del campionato italiano: il classe 2000 ex-Fiorentina, ha messo a segno 16 gol (più 3 assist per i compagni). Reti che hanno pesato in parte sulle prestazioni dei bianconeri, e che avevano dato l'illusione di poter tenere il ritmo dei Campioni d'Italia, salvo poi iniziare un graduale rallentamento tra pareggi e sconfitte. Dall'attuale Juventus al passato bianconero: Paulo Dybala, nella sua seconda annata in giallorosso, ha messo a segno 13 reti e 9 assist. Numeri però che non hanno portato la Roma ad uno dei cinque posti riservati per la prossima Champions League. Stagione comunque positiva per l'argentino, ma costellata ancora da infortuni. Si passa poi all'altra sponda di Milano, quella rossonera. Il terzo candidato è il 10 del Diavolo, Rafael Leao. Le doti e le qualità del portoghese sono fuori ogni discussione, perché sono state più e più volte mostrate. Anche se non proprio in questa stagione. Infatti, Leao nelle 32 partite giocate ha messo a segno solo 8 gol e 9 assist: numeri che non raggiungono singolarmente la doppia cifra (Giroud, ad esempio, è a quota 14 gol). Non solo, ma sono venute a mancare le solite giocate spumeggianti in gran parte della stagione milanista. Se prendiamo i numeri di questi tre grandi attaccanti e li confrontiamo con quelli di Marcus Thuram, c'è da chiedersi: perché non mettere lui tra i nominati? Arrivato per prendere il posto prima di Dzeko, e poi anche di Lukaku (eredità pesantissima), tra i dubbi dei molti, è stato in realtà determinante per la vittoria dello Scudetto nerazzurro. Il Tikus è arrivato a 13 gol e 7 assist, alcuni di questi molto pesanti (il gol vittoria del tricolore, quello del momentaneo 2 a 0 nel derby, è suo). Non solo per i numeri, ma anche per le giocate, la qualità e l'intelligenza tattica di un giocatore che meritava un riconoscimento, molto più rispetto ad altri, e che nello scacchiere del miglior allenatore della stagione (ci si augura che questo non venga sottratto a chi di dovere) ha avuto e svolto un ruolo fondamentale. Insomma, ci viene da chiedere: Marcus Thuram ha qualcosa da invidiare rispetto alle stagioni dei tre candidati?
Gadget Inter Club 2024/2025: ecco quali saranno
La Curva Nord saluta Zhang: "Contribuito alla storia dell’Inter"