È passato un mese da quando alcune voci di mercato avevano accostato Yann Bisseck al Frosinone. La società ciociara, in cerca di un difensore, si era rivolta all'Inter con l'intento di riuscire a ottenere il classe 2000 in prestito fino a fine stagione. In cambio si offriva un sostanzioso minutaggio, soprattutto a fronte dei pochi scampoli di partita che Inzaghi aveva concesso al tedesco fino ai primi di dicembre. Richiesta accolta in Viale della Liberazione: una vetrina importante per il ragazzo, un'occasione per una crescita più veloce. Così, alcuni esperti di mercato avevano cominciato a far circolare le voci riguardo una probabile cessione.

Dietrofront

Un incontro tra gli uomini di mercato nerazzurri e Simone Inzaghi aveva poi sancito lo stop delle trattative. Il veto dell'allenatore piacentino era giunto per due principali motivi. Da un lato, egli era comunque privo sia di Pavard che di Bastoni, assenze che hanno consentito a Bisseck di scalare qualche posizione nelle gerarchie, dall'altro la convinzione — da parte di Inzaghi — che una crescita "in casa" potesse aiutare ancora di più lo sviluppo del calciatore. Anche perché l'impegno del ragazzo non è mai mancato, come insegnano le tappe della sua carriera.

Il percorso e le insidie

16 anni e 11 mesi: il più giovane calciatore tedesco a debuttare in Bundesliga nel 2017 con la maglia del Colonia — record battuto da Moukoko del Borussia nel 2020 —, ma non chiamatelo predestinato: un grave infortunio durante il prestito all'Holstein Kiel rischia di comprometterne addirittura la carriera. Cerca di rilanciarsi prima in serie B olandese con il Roda Kerkrade e poi in portogallo con il Vitória Guimarães, ma il tendine del ginocchio continua a tormentarlo. Il percorso di Bisseck svolta all'ennesima sfida, quando ormai aveva un po'perso le speranze. Diventa una pedina fondamentale della difesa dell'Aarhus, nel campionato danese, disputando due stagioni entusiasmanti che gli valgono la convocazione — e in seguito la fascia di capitano — nella nazionale tedesca under 21. Prima dello sbarco all'Inter la scorsa estate, per 7 milioni di euro.

La pazienza delle scelte

Un dato interessante viene sottolineato dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: «per la quinta stagione consecutiva Bisseck ha segnato almeno un gol». A dire il vero, ieri ha addirittura sfiorato la doppietta, colpendo anche una traversa. «Il gol è stata un'emozione meravigliosa» ha commentato il difensore a fine gara. Il frutto della pazienza delle scelte di Inzaghi, che dal 29 novembre scorso lo ha sempre schierato dal primo minuto — ad eccezione della gara contro il Napoli —. Ieri lo ha addirittura preferito a un campione del mondo come Pavard, subentrato poi nella ripresa in un ruolo assolutamente inedito. Una prestazione da 7,5 in pagella e suggellata, per la quinta stagione di fila, da un gol. Un famoso spot affermava che "l'attesa del piacere è essa stessa il piacere". A Yann Bisseck è bastato un mese di calcio giocato, dopo aver lavorato paziente e in silenzio, per prendersi la gioia del tifo nerazzurro.
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Alessandro "Spillo" Altobelli