Quella di Marotta all'Inter può essere definita una piccola rivoluzione. Il suo arrivo nel 2018 nella società nerazzurra ha cambiato il destino della squadra e riportato tutto il reparto societario ad altissimi livelli. Innegabile che gran parte del merito sia suo. Questa stabilità che si è creata negli ultimi anni sta permettendo al gruppo di lavoro dell'Inter di fare sempre un mercato oculato, con davvero pochissimi errori. Esaminando con più attenzione le sezioni di mercato da quando Beppe Marotta e l'AD sportivo dell'Inter, si può notare che c'è uno schema preciso, una direzione che viene sempre seguita in modo egregio ed efficace. Fin dal principio si è puntato su un determinato tipo di giocatori, con un mercato che è variato nella sua disponibilità economica ma mai nel suo spirito di esecuzione. Il mercato clamoroso con l'arrivo di Antonio Conte ha dato slancio a tutte le sessioni successive, caratterizzate da grandi colpi a zero e ottime plusvalenze. Con l'arrivo di Simone Inzaghi un'altra necessaria e dolorosa rivoluzione, con la sfortuna Eriksen nel mezzo. L'unica pecca del lavoro della dirigenza nerazzurra è forse stata la vicenda Skriniar che ha rallentato un po' il lavoro di Marotta e Ausilio. Però come sempre, nei momenti di difficoltà si possono trovare nuove idee e nuove soluzioni, ed è proprio lì che nasce l'acquisto di Yann Aurel Bisseck.

Bisseck, una vera rivelazione

Bisseck è un acquisto un po' atipico di questa era di Marotta all'Inter. Esce un po' dai soliti schemi, una delle prime vere scommesse di questi ultimi anni. Solitamente la società nerazzurra ha optato per dei parametri zero con esperienza, grande attitudine internazionale e già maturi. Lo stesso Thuram arrivava da un mondiale con la Francia e giovani come Frattesi o lo stesso Asllani arrivano dalla serie A. Solitamente lo schema di mercato è sempre quello. Priorità agli acquisti interni, che conoscono già il campionato, sfruttare al massimo i possibili colpi a parametri zero e preferire l'esperienza e la sicurezza, rispetto alla giovane scommessa. Bisseck è l'opposto dei "dogmi" del mercato interista. Giovane, quasi sconosciuto, arriva da un campionato (Danimarca) estero non blasonato. Un'ottima promessa, capitano dell'Under 21 tedesca, fisico impressionante, Yann Aurel è tutt'ora la prima e vera scommessa dell'era Marotta. Le ultime partite stanno dando conferma che questo giocatore ha i numeri per diventare davvero forte. L'ultima partita contro il Lecce, dove ha messo a segno un gol e preso una traversa hanno messo in mostra anche le doti offensive del giocatore. Bisseck è il prototipo del difensore moderno, fisico statuario, agilità e anche un ottimo piede. Vederlo sgusciare in dribbling in mezzo a tre avversari contro il Bologna ha dimostrato anche la sua grande attitudine offensiva e il suo importante carisma. Sempre più minuti nelle sue gambe e sempre più fiducia da parte di mister Inzaghi, artefice anche lui di questa bellissima crescita del "Bisteccone" tedesco. In vista di Genoa - Inter si prospetta un'altra partita da titolare per Bisseck che ha sostituito egregiamente Pavard in queste ultime partite.

Una speranza per il futuro

Una scommessa fin qui vinta, spinge la dirigenza ad avere più certezze per il futuro. L'acquisto di Bisseck può diventare così una possibilità in più di fare mercato. Lo stesso Buchanan in un certo senso potrebbe essere una scommessa simile, anche se già molto più formato e maturo. Con l'annullamento del decreto crescita previsto per il 2024, acquisti di questo genere diventano vitali per una società come l'Inter. Grazie alla sua giovane età, Bisseck può essere il futuro della difesa nerazzurra, sistemando così parte di un reparto che ad oggi appare perfetto. Una giovane promessa che sta sbocciando e accrescendo il proprio valore. Grazie a questa scommessa che sembrerebbe vinta, Marotta e Ausilio potranno spostare il loro sguardo su altri reparti della squadra e magari fare un altro acquisto di questo genere. Yann Aurel Bisseck è così, per mille motivi, il presente e il futuro dell'Inter.
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Alessandro "Spillo" Altobelli