Oggi il ritorno delle semifinali di Europa League, occhi su Atalanta-Marsiglia: partita importante per il riscatto del prestito di Correa dall'Inter. La fine della stagione - e, dunque, delle competizioni per club - sta arrivando. Tanti i verdetti ancora in ballo, mentre c'è chi ha archiviato le pratiche: tra cui i nerazzurri, grazie alla vittoria con cinque giornate d'anticipo dello Scudetto, il ventesimo della storia interista che gli dà di diritto la seconda stella. Ma nonostante l'obiettivo raggiunto, l'Inter deve ancora affrontare le ultime gare di campionato. Oltre a questi impegni sul campo, però, la società nerazzurra guarda ai risvolti del calciomercato e di giocatori in circolazione. Tra questi c'è il caso di Joaquin Correa, di proprietà dell'Inter e in prestito al Olympique Marsiglia, con la formula di obbligo di riscatto fissato a 10 milioni di euro. Un obbligo di riscatto che scatterebbe in un solo caso: con la qualificazione dell'OM in Champions League. Uno scenario che i francesi non possono ottenere attraverso le vie del campionato (visto che si ritrovano a -13 punti dal terzo posto nel campionato di Ligue 1) - ma che possono rincorrere vincendo l'Europa League. In quel caso, Correa non rientrerebbe all'Inter: e ci sono diversi motivi per cui sarebbe meglio tifare per un riscatto da parte del Marsiglia.

Dei buon motivi per non riavere Correa

correa marsiglia C'è un insieme di fattori che riguardano direttamente il profilo di Joaquin Correa e il suo ruolo all'Inter. L'argentino, classe 1994, attualmente all'Olympique Marsiglia non è riuscito a ritrovare il proprio riscatto (non quello del prestito), venendo relegato ai margini della squadra francese: per l'ex-Lazio, si registrano solo 14 presenze (nove in campionato e cinque in Europa League), con zero gol. In un certo senso, l'attuale rendimento di Correa per il Marsiglia ripercorre il trend che ha avuto nel suo biennio all'Inter, anche se con qualche gol - anche di peso -: 77 presenze e 10 reti con la maglia nerazzurra. Le deludenti prestazioni dell'argentino sembrano essere in continuità con le esperienze tra Serie A e Ligue 1. All'Inter, probabilmente, converrebbe tifare Marsiglia: sia oggi contro l'Atalanta, nel ritorno di semifinale di Europa League (l'andata è finita in parità), che in un'eventuale finale tra la vincente dell'altra semifinale (Bayer Leverkusen-Roma, con i giallorossi di De Rossi costretti a rimontare i due gol subìti all'andata). Per diversi motivi. Il primo è che, in caso di vittoria dell'Europa League, come accennato sopra, il Marsiglia si qualificherebbe alla prossima Champions League, facendo scattare l'obbligo di riscatto del prestito del Tucu Correa. All'Inter entrerebbero 10 milioni di euro nelle casse, che potrebbero essere utilizzati per completare la rosa nerazzurra per la prossima stagione e, in particolare, il reparto offensivo. Proprio per l'attacco interista, subentra il secondo motivo: viste le prestazioni non all'altezza fino a qui registrate da Correa, in che modo può dare il proprio apporto? L'attacco dei Campioni d'Italia, escludendo l'esplosività della coppia titolare composta da Lautaro e Thuram, ha lasciato a desiderare: Sanchez e Arnautovic hanno fatto fatica a reggere il ritmo di reti e assist della ThuLa. L'argentino sarebbe sì un'alternativa per una quinta punta, ma non aggiungerebbe chissà quanto peso specifico in ottica gol. E il quinto slot per l'attacco potrebbe essere ricoperto da alternative più valide. In particolare, l'Inter insegue il sogno e la pista per Gudmundsson, mentre Taremi subentrerà all'uscente Niño Maravilla. L'identikit per questo quinto attaccante potrebbe essere quello dello stesso Arnautovic che, nonostante quanto detto prima sulla sua funzionalità davanti alla porta, rappresenta un vero e proprio uomo spogliatoio, che farebbe molto bene all'ambiente Inter. Il rientro del Tucu complicherebbe di molto la ricerca e il piazzamento degli attaccanti. Insomma, al di là delle qualità latenti e che non sono mai esplose del tutto, il mancato riscatto di Correa da parte del Marsiglia non sarebbe un buon affare, poiché bisognerebbe attendere che arrivino delle offerte (di circa 7-8 milioni di euro) per il suo cartellino - che pecca di proficui interessi di mercato.
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