La doppia esperienza in nerazzurro del "Niño Maravilla" è caratterizzata di tanti alti e bassi, un amore forse mai veramente esploso con la Beneamata, con momenti controversi e, a volte, persino incomprensibili come la separazione onerosa nell'estate del 2022 e il ritorno tanto voluto in questa stagione. L'attaccante cileno non sta lasciando il segno e il tecnico Simone Inzaghi sembrerebbe non incline a dargli fiducia dopo gli zero gol messi a referto in campionato e le prestazioni. C'è però chi si schiera pubblicamente dalla parte del 35enne sudamericano, come il compagno e amico Arturo Vidal, oppure con forti dichiarazioni che sanno di vera e propria critica verso l'Inter e Simone Inzaghi in particolare, da parte dal quotidiano cileno La Tercera, che analizza i numeri di Sanchez per giungere a una conclusione: Vidal ha ragione perché in 16 stagioni consecutive nei campionati europei, il cileno non ha mai giocato così poco. A oggi, sono solo 14 le presenze per un bottino di minuti che ha raggiunto 473, una media di 33' minuti a gara con 2 gol realizzati da agosto, mai così poco utilizzato dalla stagione 2019-2020, nonostante all'epoca fosse infortunato al tendine peroneo che lo costrinse a uno stop di circa quattro mesi.

Sanchez e l'Inter, una storia infinita

Il 29 agosto 2019, il "Niño Maravilla" arriva all'Inter in prestito dal Manchester United, dando seguito alla più onerosa operazione di mercato nella storia nerazzurra, quella di Romelu Lukaku, acquistato per un totale di 75 milioni di euro. La società del nuovo allenatore Antonio Conte scommette sull'attaccante cileno per permettergli di riscattare la sua esperienza ai Red Devils che, per via di troppi infortuni e poche presenze, era stata decisamente inferiore ai livelli messi in mostra con la maglia del Barcellona, dell'Arsenal e dell'Udinese. La prima stagione del giocatore di Tocopilla assunse toni positivi solo nella sua seconda parte e questo è sufficiente a guadagnarsi la conferma per la stagione successiva in cui vince lo Scudetto, senza però riuscire a ritagliarsi lo spazio che un calciatore del suo talento merita, anche per via del suo attaccamento alla camiseta roja della Nazionale cilena, alla quale non ha mai rinunciato a scapito di una maggiore prudenza per un miglior recupero fisico. Come se non bastasse, a seguito della sconfitta nella semifinale di Coppa Italia, nel doppio confronto contro la Juventus, Antonio Conte definì i suoi numeri impietosi. 

Con lo scudetto raggiunto, Conte lascia l'Inter nell'estate 2021 e al suo posto arriva Simone Inzaghi. Il cambio di allenatore non giova e il copione restare sempre lo stesso: panchina dietro a Dzeko, Lautaro e Correa e minutaggio che latita. Nemmeno il gol decisivo contro la Juventus, all'ultimo minuto dei supplementari della finale di Supercoppa Italiana commentato con il celebre "Hey amigo, i campioni sono così", riesce a far trovare spazio al miglior marcatore della nazionale cilena che racconterà poi di essersi sentito come un leone in gabbia. Alla fine della stagione 2022, Sanchez lascerà la Pinetina con la trattativa per la risoluzione del contratto che si rivelerà lunga, soprattutto per quella parte di tifosi che lo vedeva come un'ostacolo per l'acquisto dell'ultimo difensore da inserire in rosa, ed economicamente dispendiosa perché Zhang verserà una cospicua buonuscita per liberarsi del contratto pesante del cileno.

Il ritorno a sorpresa

L'idillio Sanchez-Inter sembrava essere arrivato al capolinea ma, come canta il grande Antonello Venditti, certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano. Dopo la positiva annata all'Olimpique Marsiglia, arricchita da 44 presenze e 18 gol, e le dichiarazioni dello stesso Niño Maravilla che spinge al ritorno ad Appiano Gentile per vincere ancora, Marotta e Ausilio si convincono a puntare nuovamente sulle sue potenzialità per un'opzione esperta e a costo zero.

La stagione si apre però con un sospetto di anemia e la contemporanea esplosione della ThuLa che chiude ogni spazio di partire titolare. Partendo come quarta punta, Alexis ha infatti messo piede in campo soltanto per il 20% dei minuti dell'Inter tra Serie A, Champions League e Coppa Italia, per un totale di 437' giocati, dato gonfiato dalle titolarità in Champions League con Salisburgo e Benfica. Dopo un solo anno, a seguito di sei mesi davvero negativi, potrebbe diventare il tassello decisivo per un ulteriore colpo di mercato; un attaccante più affidabile entro fine gennaio, sebbene l'Inter abbia smentito ulteriori trattative in corso.

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Alessandro "Spillo" Altobelli