Lautaro-Vlahovic, duello scudetto. La settimana più delicata dell'anno è iniziata e culminerà nella sfida di domenica sera a San Siro, quando l'Inter, tornata capolista prima del previsto grazie non solo alla vittoria del Franchi contro la Viola, ma soprattutto grazie al pareggio dell'Empoli con Baldanzi contro la Juventus, sfiderà i bianconeri in una gara decisiva per la vittoria finale dello scudetto. In questi giorni sarà inutile affidarsi alle statistiche o fare pronostici: in uno sport imprevedibile come il calcio, partite così delicate si preparano da sole e vivono isolate dal resto del percorso. Quello che sicuramente potremo aspettarci, sono due squadre in campo per il medesimo obiettivo e proveranno a raggiungerlo esprimendo un calcio agli antipodi: Allegri, concreto e attendista, mentre Inzaghi diverte con un calcio propositivo e spumeggiante. La partita d'andata non aveva regalato molte emozioni ma aveva palesato che l'Inter temesse solo la Juventus nella corsa per la seconda stella e, senza voler rischiare quando ancora non era necessario scoprire tutte le carte, si era accontentata di un pareggio utile per entrambe ma vantaggioso per nessuna sul terreno dell'Allianz Stadium. Forse domenica la partita sarà ancora molto tattica e poco spettacolare, soprattutto tenendo conto del fatto che l'Inter ha a disposizione due risultati su tre e sulle gambe ha una partita in più dei bianconeri, o forse giocare in casa spinti da un Meazza tutto esaurito darà a Inzaghi il coraggio di provare la volata. I riflettori saranno sicuramente puntati sui centravanti delle due formazioni, che non a caso sono stati anche i marcatori della sfida d'andata. Lautaro e Vlahovic avranno la possibilità di spingere i propri compagni verso il titolo finale, in un duello che, seppur a distanza, è già infuocato.

Lautaro-Vlahovic, il duello

Lautaro lo ha scritto ieri sera dopo la vittoria in terra toscana sui suoi profili social "proseguiamo senza guardare o parlare di nessuno" e quindi facciamo così, iniziamo a focalizzarci sul nostro Capitano. Lautaro Martinez ha vissuto un 2023 sulla soglia della perfezione, segnando 28 gol, e ha iniziato il 2024 allo stesso modo: gol decisivi per portare la squadra alla vittoria (lo abbiamo visto anche ieri sera), tanto lavoro di sacrificio per i compagni e una leadership che lievita di giorno in giorno. Il Toro di Bahia Blanca è il capocannoniere di questa stagione, con 19 gol in 19 partite, una certezza. Inzaghi non sa fare a meno di lui e non può nemmeno pensare di farlo: in coppia con Thuram, l'Inter ha uno dei migliori reparti offensivi europei e, se in campo manca uno dei due, le difficoltà a segnare sono notevoli. Quando segna, Lautaro preferisce farlo col piede destro, ma è abile anche col sinistro e come un vero Toro sa incornare la porta avversaria anche con i colpi di testa. Se proprio dobbiamo trovare un difetto a Lautaro, non è un rigorista ineccepibile: in 21 volte che l'argentino si è presentato sul dischetto, 7 volte ha sbagliato il penalty (l'ultima volta è successa in coppa Italia contro il Bologna) e, per di più, non ha ancora segnato un gol da situazione di palla inattiva, uno dei punti di forza di Dusan Vlahovic. Il serbo ha vissuto un periodo piuttosto travagliato a Torino, a causa dei numerosi infortuni aveva addirittura perso la titolarità. La prima parte di stagione è stata piuttosto complicata per l'attaccante bianconero che aveva collezionato pochi gol per essere un 9, mentre, nonostante il girone di ritorno sia cominciato da poche giornate, le reti sono collezionate ad oggi sono già 12. L'attaccante bianconero è molto abile nel calcio piazzato, l'ultimo segnato nella sua doppietta contro il Sassuolo è un gioiello ed è certamente una risorsa per Massimiliano Allegri. Al momento è in grande fiducia e in un ottimo periodo di forma, i malcontenti della prima parte del campionato sono ormai un lontano ricordo: la crescita del talento ex Fiorentina è evidente e indiscutibile e questo potrebbe essere una vera spina nel fianco per il percorso dei nerazzurri che domenica sera dovranno sfoggiare tutta la loro solidità in fase difensiva per neutralizzare il più pericoloso, al momento, tra le fila di Allegri.
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Alessandro "Spillo" Altobelli