Nuovo stadio Inter a Rozzano. Il nuovo stadio dell'Inter non ha ancora visto posare la prima pietra e i nuovi mesi saranno determinanti per la costruzione del nuovo impianto. La finalista dell'ultima Champions League continua ad avere meno della metà dei ricavi da stadio rispetto a quelli dei top club europei e questa discrepanza evidenzia la necessità di un progresso tangibile, andando oltre le mere parole e implementando azioni concrete. Il divario nei proventi da stadio rappresenta una sfida cruciale per il club nerazzurro che, nonostante i successi sportivi, si vede costretto ad affrontare il compito di colmare questa disparità economica per competere a livello europeo. Le strategie e i passi che la società di Viale della Liberazione stanno prendendo piede per superare questa sfida finanziaria e aprire uno sguardo approfondito su come il club intende trasformare le ambizioni in realtà economica.

Posti previsti e tempistiche

Come riportato da Il Sole 24 Ore, la società nerazzurra sta mantenendo solida la propria visione per la costruzione del nuovo  futuro stadio nell'area di Rozzano. Il Comune ha approvato la variante al Piano di Governo del Territorio (PGT), e l'analisi sulla viabilità è in fase di conclusione, con la possibilità di ottenere una proroga sull'esclusiva dei terreni, di proprietà della famiglia Cabassi. L'obiettivo della società nerazzurra è ottenere l'autorizzazione finale alla costruzione entro 18 mesi, erigere l'impianto in massimo 3 anni e tagliare il nastro di inaugurazione per la prima partita della stagione 2028-2029. Lo studio Popolous sta definendo i dettagli del master plan: il progetto architettonico del nuovo impianto sportivo prevede la presenza di 70mila posti, considerando anche le strutture accessorie come edifici del club, museo e store, al fine di renderlo un luogo sempre fruibile. Un progetto epocale che delinea le ambizioni dell'Inter per un futuro calcistico ancor più vibrante e innovativo.

...e San Siro?

Se il progetto per la costruzione della nuova casa interista sta pian piano prendendo corpo, a tenere banco è, ancora una volta, il destino di San Siro. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, avvierà colloqui serrati con entrambe le società meneghine per verificare effettivamente se è ancora viva la possibilità di restyling per lo storico stadio milanese, con il numero uno del capoluogo lombardo che sottolinea la necessità di valutare l'interesse delle squadre e la fattibilità dei lavori senza interrompere le attività dello stadio. Il progetto per la ristrutturazione dell'impianto figlio dell'architetto Ulisse Stacchini, padre tra le altre della Stazione Centrale di Milano, sorto in poco più di un anno nel 1926, è stato Presentato nella giornata di mercoledì 31 gennaio davanti a una commissione comunale; oltre all'inserimento di un quarto anello, il piano architettonico è basato sulla trasformazione dello spazio tra primo e secondo anello in una grande area di sky-box dedicata ai posti più remunerativi, indispensabili per incrementare i ricavi commerciali delle società e sostituendo i tornelli con una galleria commerciale a forma di diapason, dove i tifosi ci passeranno sotto con nuovi varchi integrati. All'esterno dell'impianto è prevista la creazione di un nuovo parco pubblico, di una cittadella dello sport, di due torri per i club che andranno ad ospitare per sedi e uffici, di una piazza dei tifosi, degli store di Milan e Inter e di uno spazio commerciale. La sfida, ora, è per Inter e Milan: accettare o rifiutare l'opportunità di trasformare San Siro in una struttura moderna e remunerativa.
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Alessandro "Spillo" Altobelli