L'Inter tricolore si prepara per chiudere al meglio il campionato conquistato con cinque giornate d'anticipo, con un occhio alla prossima stagione. I leggendari traguardi dello scudetto e della seconda stella, tagliati scrivendo la storia nel derby contro il Milan, rappresentano il punto più alto raggiunto dall’Inter all’interno dei confini italiani. La rosa nerazzurra è una delle più competitive d’Europa e la marcia inarrestabile in Serie A ne è stata la prova se si pensa che le due sconfitte, arrivate entrambe per mano del Sassuolo, sono state intervallate da una striscia di 28 risultati utili consecutivi che sono valse alla Beneamata un posto nella top 10 delle squadre con la miglior striscia di imbattibilità in Serie A (7°posto in coabitazione con il Torino 1973-1974 e davanti al Milan della stagione 2020-2021. 

Mercato non impossibile

Albert Gudmundsson - punto generaleCon ancora tre giornate di campionato da disputare, l’Inter è intenzionata a chiudere in bellezza il campionato. Restano ancora dei record alla portata della formazione di Simone Inzaghi con i nerazzurri determinati a raggiungerli, a cominciare dalla prossima gara sul campo di un Frosinone ancora in piena zona rossa per la retrocessione in Serie B. Inevitabile comunque che la testa di una buona parte dei giocatori sia già rivolta al Campionato Europeo che inizierà tra un mese e che i pensieri della società rivolti, oltre alla questione Zhang-Oaktree per cui la data di scadenza per la restituzione del prestito da parte della proprietà cinese si avvicina sempre più (20 maggio), alla campagna di rafforzamento della squadra impegnata nella nuova Champions League e nel nuovo format estivo del Mondiale per Club.  La regola numero uno dalle parti di Viale della Liberazione è sempre la stessa: un mercato sostenibile fatto di acquisti a parametro zero per una gestione finanziaria rigorosa dove si eviterà di spendere più di quanto si avrà incassato. E su questa base poggiano le convinzioni della società di regalare a Inzaghi un gruppo in grado di competere su più fronti e su un periodo di tempo più largo. Per poter accontentare il tecnico piacentino, che ha espresso il desiderio non solo di avere una quinta punta, il club sta concentrando gli sforzi sulle cessioni per fare cassa e poter poi reinvestire in modo oculato. In vista della prossima stagione, l'Inter sembra intenzionata a proteggere i propri gioielli, senza dover mettere sul mercato grandi nomi per far quadrare i conti. La partenza di giocatori come Marko Arnautovic, in declino e dopo una stagione non esaltante, non causerebbe certo grande dispiacere tra i tifosi, né scatenerebbe proteste di piazza mentre la trattativa per il rinnovo di Denzel Dumfries si è invece rivelata più complicata del previsto e, negli ultimi tempi, il pessimismo inizia a prevalere, vista anche la scarsa condizione fisica dimostrata e il posto da titolare perso ai danni del sempreverde Darmian. Parte del tesoretto da reinvestire sul mercato potrebbe poi giungere dai giovani. La primavera di Cristian Chivu sta mettendo in mostra materiale interessante nella stagione che la vede in testa al Campionato Primavera e qualificata direttamente alla semifinale playoff per lo scudetto di categoria mentre le giovani speranze nerazzurre in prestito stanno ottenendo buoni risultati. I nomi sul taccuini di Marotta e Ausilio sono sempre gli stessi: da Bento a Buongiorno fino a Gudmundsson con quest’ultimo che ha dato priorità all’Inter a patto che il tutto avvenga in tempi abbastanza rapidi e che i nerazzurri riescano a trovare la formula giusta per poter dilazionare il pagamento dei 30-35 milioni voluti dal Genoa con formule particolari. Per potersi accaparrare questi obiettivi, la strada per l’Inter inizia in forte salita considerando le richieste economiche delle società detentrici dei cartellini degli interessati. Se per Bento, con cui l’Inter ha un accordo verbale, le pretese dell’Atletico Paranaense vuole tra i 20 e i 25 milioni di euro mentre per Buongiorno, il Torino ha sparato alto con 40 milioni. Danari che dovranno obbligatoriamente essere recuperati dalla cessione di un big o da un gruzzolo ricavato dalla vendita di alcuni giocatori giovani come ad esempio Valentin Carboni, talento sbocciato nel Monza e che ha meritato la chiamata del ct Scaloni per vestire maglia della nazionale argentina. Con le contropartite tecniche, il conto è chiaro: servono 80 milioni all’Inter per poter soddisfare le richieste di Simone Inzaghi anche se sarà difficile (non impossibile), raggiungere questo obiettivo senza sacrificare qualche elemento di spicco della rosa. Anche Inzaghi è consapevole di questa situazione e delle difficoltà che comporta la gestione del mercato.
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