barella intervista
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Hai un rapporto speciale con la sconfitta. Dopo il derby scudetto sei andato a salutare i giocatori del Milan.
"Ho voluto dare loro la mano perché so cosa significa perdere. Ho vissuto sconfitte dolorose, come la retrocessione con il Cagliari o la finale di Champions persa, ma ogni sconfitta diventa uno stimolo per migliorare. So che perdere può avere un impatto sulla vita privata di un giocatore, cosa che i tifosi non vedono".

Cosa non capiscono i tifosi del vostro lavoro?
"Ci sono tanti fattori che il tifoso non può conoscere. Noi non scendiamo in campo per fare male di proposito. Ci sono problemi fisici o personali che a volte incidono. La critica è parte del gioco, ma quando si toccano famiglia o vita privata, è inaccettabile".

Hai mai avuto un calo di passione per il calcio?
"Sì, è successo nell'anno dello scudetto, quando le critiche erano molte. Mi mancava la passione e il calcio era diventato solo lavoro. È stato un periodo difficile, ma grazie a mia moglie, ai miei compagni e al gol contro il Napoli, sono riuscito a riprendermi".

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