L'Inter potrebbe chiudere la pratica Scudetto già lunedì prossimo: il match-point arriva dopo mesi di dominio, nonostante i dubbi di inizio campionato. In vista di un traguardo, della destinazione alla meta, ci si guarda sempre indietro. Un po' forse per nostalgia per la strada fatta, ma un po' anche per capire anche da dove si è partiti - che preoccupazioni e sensazioni si avevano, quali aspettative per il percorso e l'obiettivo. Le stagioni di calcio sono, per certi versi, tutte così. Una metafora di un viaggio - che a volte si conclude bene, altre volte no. L'Inter sta per concludere questo percorso, che non è certo di una stagione sola: è un continuo della scorsa annata, quando i nerazzurri hanno raggiunto la finale di Champions League, persa contro il Manchester City di Guardiola. Un cantiere aperto che sta per raggiungere un traguardo. Il ventesimo Scudetto della storia interista è ormai ad un passo: con il derby di Milano di lunedì prossimo (22 aprile), potrebbe arrivare la certezza matematica del tricolore per l'Inter di Simone Inzaghi. E con questo la prestigiosa e storica seconda stella. Un esito che in realtà molti avevano previsto (in particolare i bookmakers, meno giornalisti e opinionisti), ma che a inizio stagione era messo in dubbio - che è stato sciolto nel corso del campionato di Serie A 2023/24.

Dominio nerazzurro non previsto

inter-gol-san-siro A inizio stagione, ultimi di agosto 2023, c'è chi aveva già pronosticato e fatto una griglia per il campionato. Tra i volti noi, Sandro Sabatini aveva puntato più su Juventus e Milan come contendenti, mentre dava l'Inter persino al quinto posto. Un pronostico che non era certamente campato in aria, anzi era più o meno giustificato da un mercato estivo che aveva visto Inzaghi orfano di grandi profili: Edin Dzeko, Marcelo Brozovic, Andrè Onana, Samir Handanovic e il clamoroso "tradimento" di Romelu Lukaku. A ciò va aggiunto anche l'addio di Milan Skriniar e anche quello di Robin Gosens. A rimpiazzare questi addii erano arrivati profili che, per carriera e caratteristica tecnica, sembravano non poter competere con i predecessori. Su tutti, l'eredità più pesante era di Marcus Thuram che è diventato il nuovo numero 9 nerazzurro. Ma una pressione che il francese (e gli altri nuovi innesti, come Davide Frattesi e Carlos Augusto) ha rispedito al mittente. Grazie anche all'arrivo di un profilo mondiale come Benjamin Pavard a completare la difesa e all'approdo del tanto corteggiato Yann Sommer (ed Emil Audero) a difesa dei pali. Persino il giovane difensore tedesco Yann Bisseck è riuscito a ritagliarsi uno spazio nello scacchiere di Inzaghi, entrando e giocando bene quando chiamato in causa (decisivo il suo gol contro il Bologna). Discorsi più complicati per Marko Arnautovic e Alexis Sanchez - che comunque hanno e stanno giocando una parte fondamentale della stagione nerazzurro. Un mercato che aveva fatto storcere il naso ai molti, pensando che la rosa non fosse competitiva. Ma la Beneamata ha dimostrato il contrario. Anzi, ha dominato in lungo e in largo per la maggior parte del campionato. Simone Inzaghi, all'indomani della sfida Scudetto nel derby d'Italia, si era tolto un sassolino dalla scarpa, rispondendo a chi paragonava l'Inter ad una Red Bull in quel momento - ma che a inizio campionato non era così. Ora l'Inter è ad un passo da un traguardo importantissimo. Una meta ed un obiettivo che sta per conquistare dopo aver dimostrato la propria forza: il 5 a 1 nel derby di Milano nel girone di andata, il miglior attacco e la miglior difesa, la Supercoppa vinta a gennaio; ma anche il calcio espresso, tipicamente moderno ed europeo (contrariamente a quanto affermato puntualmente da Arrigo Sacchi, ormai da più di due stagioni) e che purtroppo non si è espresso al meglio in Champions League. Una forza che ha permesso a Lautaro e compagni di vincere tutti gli scontri diretti con le big italiane e le pretendenti allo Scudetto (tranne un pareggio con la Juventus nella gara d'andata). E che porta i nerazzurri direttamente al match-point Scudetto: in una partita che nessuno si sarebbe mai aspettato essere decisiva per la matematica del campionato di Serie A. Il cammino verso la seconda stella, il ventesimo Scudetto, per l'Inter potrebbe concludersi nella prossima giornata: i nerazzurri affronteranno il derby della Madonnina contro il Milan, i rivali cittadini, i cugini rossoneri - che nel 2022 hanno sottratto il tricolore proprio agli uomini di Inzaghi. Lunedì 22 aprile, alle 20.45, San Siro potrebbe vedere per la prima volta nella storia del calcio una squadra vincere il campionato in un derby. Tutto questo, a riguardarsi indietro, non era presente nemmeno nei sogni più remoti dei tifosi dell'Inter.
Cos'è Jdentità bianconera: chi c'è dietro all'associazione che ha emesso un esposto contro l'Inter
Milan-Inter, ecco l'arbitro del derby scudetto: sarà la sua prima volta