Una strada tortuosa e piena di impegni: l'ennesimo momento delicato della stagione nerazzurra. Dopo le fatiche di gennaio (come la Supercoppa Italiana) e inizio febbraio (lo scontro diretto contro la Juventus), l'Inter ha iniziato un periodo alquanto complesso. Un momento della stagione che parte dalla partita di ieri sera contro l'Atletico Madrid, match valido per l'andata degli ottavi di finale di Champions League, e che finirà proprio con il ritorno al Wanda Metropolitano dei colchoneros. Ma in mezzo ci saranno impegni delicati e decisivi per il prosieguo della stagione interista e della ricerca della seconda stella. L'Inter vince e convince: contro l'Atletico Madrid del Cholo Diego Simeone, i nerazzurri si impongono per 1 a 0 con il gol di Marko Arnautovic. L'andata degli ottavi di Champions, così, se l'è aggiudicata Simone Inzaghi - ma il discorso qualificazione ai quarti è tutto tranne che chiuso. Il passaggio del turno si deciderà al Wanda Metropolitano di Madrid, in casa dei colchoneros, il prossimo 13 marzo: ad attendere i nerazzurri ci sarà sicuramente un clima caldissimo. Seppur si aspetta una partita di sofferenza, l'Inter ha il dovere di credere nell'approdo ai quarti di finale della Champions League. In quella bolgia infernale di Madrid, i nerazzurri di mister Inzaghi si dovranno presentare senza alcuna paura. Come spiegato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico piacentino può avere minimo 5 motivi per cui non preoccuparsi in vista del ritorno degli ottavi contro l'Atletico.

Perché non avere paura del ritorno a Madrid

I primi tre sono riguardanti ai tre reparti dello scacchiere di Inzaghi. La difesa nerazzurra si sta dimostrando coriacea in tutte le competizioni: in questi primi due mesi del 2024, nelle nove partite giocate (tutte vinte), l'Inter ha registrato un dato incredibile per gol subìti e clean sheets (oltre che per gol fatti). Il centrocampo, invece, si sta rivelando l'arma che porta la Beneamata ad essere tra le migliori squadre in Europa - con il ruolo di regista di Hakan Calhanoglu e le mezz'ali occupate da Henrikh Mkhitaryan e Nicolò Barella (il quale ha giocato una partita mostruosa contro l'Atletico). Mentre l'attacco, principalmente trainato dal tandem Lautaro Martinez e Marcus Thuram, sta vedendo anche l'apporto decisivo dei sostituti (primo tra tutti Arnautovic, a segno per due partite di fila). Le altre due ragioni a favore del club meneghino sono la mentalità della grande squadra - ormai instillata in ogni giocatore, a partire dai senatori e trasmessa ai nuovi arrivati - e la compattezza del gruppo, che sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco mostra attraverso i gesti d'affetto reciproci e il clima positivo che si respira negli spogliatoi. Ma tra la vittoria di ieri e il ritorno di Madrid del 13 marzo, c'è di mezzo poco meno di un mese. Un periodo in cui la formazione di Inzaghi dovrà fare i conti anche con gli impegni di campionato: al momento capolista della Serie A (+9 sulla Juventus, +11 sul Milan), l'Inter dovrà dapprima affrontare la trasferta di Lecce. Subito dopo i nerazzurri di Milano dovranno fare il conto con l'asterisco, ovvero il recupero della partita contro i nerazzurri di Bergamo, l'Atalanta (appuntamento fissato sul calendario per il 28 febbraio). Finito febbraio, l'Inter ospiterà il Genoa di Gilardino a San Siro (4 marzo) e poi partirà alla volta di Bologna (10 marzo): la trasferta contro i rossoblù di Thiago Motta si prospetta molto complicata, visti i risultati ottenuti in questa stagione proprio contro la formazione emiliana: un pareggio in campionato e una sconfitta rimediata in Coppa Italia, che è costata l'eliminazione di Lautaro e compagni dalla competizione. Solo una volta finito questo tour de force, l'Inter si potrà concentrare sul ritorno di Madrid. Un periodo complesso che i nerazzurri dovranno superare se vogliono proseguire sia il cammino in Europa che quello che porta al ventesimo scudetto e alla seconda stella.
Vincere lo Scudetto nel derby è ancora possibile?
Alessandro "Spillo" Altobelli