Il giorno del Derby di Milano è arrivato: oggi l'Inter può vincere matematicamente il suo ventesimo Scudetto contro i rivali e cugini rossoneri. Il calcio è uno sport strano. Quasi magico, costellato di linguaggi a volte mitici, a volte eroici. A renderlo così è anche il continuo muoversi di risultati che pongono determinate stagioni in un modo, invece che in un altro. E l'Inter è una squadra che conosce bene l'andamento anomalo delle stagioni, che rappresentano delle vere e proprie montagne russe, tra vittorie storiche e disfatte che fanno ancora male. La "follia" dei nerazzurri ne è l'esempio, soprattutto nei primi anni del terzo millennio. Ma nonostante ciò, il popolo interista ha abbracciato questa follia di base, trasformandola quasi sempre in amore ed affetto, come è emerso nella giornata di ieri.

L'amore che spinge l'Inter

inter stadio curva Questa sera si giocherà il 239esimo Derby di Milano: ma sarà un Milan-Inter che potrebbe riscrivere la storia. Mentre si aspettano conferme sulle ultimissime notizie e probabili formazioni per il match di stasera, lunedì 22 aprile, l'Inter vive una vigilia che è piena di sensazioni ed emozioni per la vicinanza del traguardo tanto atteso. In caso di vittoria nel Derby, i nerazzurri saranno matematicamente campioni d'Italia per la ventesima volta nella loro storia, il che vorrebbe dire anche seconda stella. Se il triplice fischio finale dovesse decretare la vittoria interista, sarebbe anche la prima volta che uno Scudetto viene deciso in un derby. Per questo, dalla partita di stasera, passa un tricolore storico che potrebbe consacrare una stagione stupenda dell'Inter di Simone Inzaghi. Un evento che gli stessi tifosi comprendono. Per questo, per una possibilità storica, ieri i supporter nerazzurri hanno voluto essere presenti fuori dai cancelli di Appiano e dimostrare ai giocatori che nel Meazza rossonero non saranno da soli. Insieme a loro c'è un intero popolo che sogna. Il traguardo è ad un passo e il supporto e l'affetto non devono mancare: così come non sono mancati durante la stagione (attuale e passate).
 
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Perché questa squadra sia chiamata Beneamata è chiaro. L'amore che l'Inter sta ricevendo è ormai alle stelle - quelle a cui la squadra punta. Se i tifosi hanno caricato, con dei discorsi quasi dal tono militaresco, per prepararli alla battaglia - che potrebbe essere una battaglia finale -, ci sono parole che predicano una certa serenità dell'animo e di un invito a godersela. Insieme all'affetto dei tifosi, infatti, si sono aggiunte le voci del mister Inzaghi e del presidente Steven Zhang. Il primo ha voluto ribadire due concetti: che la partita di oggi non dev'essere un'ossessione e che a questo punto si è arrivati insieme (squadra, staff, società e tifosi). Lo ha ribadito nella conferenza di ieri pomeriggio, Inzaghi è pronto a godersi il panorama, ma senza doverlo cercare in maniera ossessiva. Poi ha continuato riprendendo eventi che hanno spezzato il cuore degli interisti nel recente passato: lo Scudetto perso nel 2021/22 (vinto dal Milan) e la finale di Champions persa contro il Manchester City. Come ha voluto ricordare, in merito ai tifosi: "Mai come quest’anno siamo arrivati tutti insieme al traguardo". Il patron nerazzurro, invece, lontano da Milano, ma sempre vicino alla squadra, ha voluto ribadire quanto fosse fiero ed orgoglioso della squadra e del mister. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, Zhang ha parlato in una videochiamata con tutti gli effettivi ad ascoltare, affermando una cosa importantissima: "Godetevi il derby.. e se non dovesse succedere, succederà presto". Una vicinanza virtuale che colma le lunghe distanze fisiche (e le continue voci sulla cessione del club) tra il presidente e la squadra. L'Inter oggi è ad un passo dal fare la storia. Un passo che segue anni ed anni di cammino che, al dispetto dei detrattori e critici, non è stato solitario. Qualche anno fa, in uno dei primi anni della gestione Zhang, quando i nerazzurri ritornarono in Champions League - quando "l'ha presa Vecino" (si ringraziano Trevisani ed Adani per quella telecronaca -, la società utilizzò un verso del Sommo Poeta, Dante Aligheri. "A riveder le stelle", è la frase conclusiva dell'ultimo verso dell'Inferno dantesco. Indicavano la meta del viaggio del Poeta nella sua Commedia: uscendo dal baratro, si ritrovò ai piedi del Purgatorio, con un cielo stellato ancora lontano. Oggi l'Inter vede sempre più vicina una stella, la seconda della sua centenaria storia calcistica, di passione e sport. E mentre si avvicina alla meta, ritorna in mente un altro verso del Poeta: "L'amor che move il sole e l'altre stelle" - quello di cui è circondato il mondo nerazzurro, in vista dell'ultima battaglia di stasera.
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